Un tour tra le acque di tutto il Lazio per monitorare il livello di inquinamento dei mari e dei fiumi, a cui è seguito un accorato appello alle amministrazioni: si faccia qualcosa di concreto per l'ambiente. Anche quest'anno i volontari di Legambiente sono saliti sull'iconica barca a vela di Goletta Verde, prelevando campioni d'acqua sulle coste laziali, i cui risultati sono stati presentati ieri. In totale, 6 campioni su 10 sono fortemente inquinati o moderatamente inquinati, e i valori riscontrati nelle foci dei fiumi sono oltre i limiti consentiti dalla legge 14 volte su 18.
I campionamenti in provincia
In provincia, sono 7 i punti risultati entro i limiti di legge sui 12 analizzati. Si tratta del mare di fronte alla foce del canale a Foce Sisto, la spiaggia a nord della foce del fiume Portatore a Porto Badino, la spiaggia di Levante adiacente la darsena del porto (tutte a Terracina), la foce del canale tra via Guado I e la strada consortile a Pedemontano a Fondi, la spiaggia su via Cristoforo Colombo (incrocio via Andrea Doria) a Sperlonga, la spiaggia Serapo in via Marina di Serapo a Gaeta e lo sbocco del canale di scolo a sud della darsena a Marina di Minturno. I punti che sono risultati inquinati sono la foce del rio Santacroce a Gianola, Formia, e la foce del canale Sant'Anastasia a Fondi.
Mentre la foce del Rio Recillo a Scauri, Foce Verde a Latina, e la foce fosso di via Gibraleon all'incrocio di viale Europa a San Felice Circeo, risultano fortemente inquinati.
Le maggiori criticità nei fiumi
Da anni Legambeinte denuncia che, lungo le coste Laziali, le maggiori criticità vengono rilevate alle foci dei fiumi, e anche quest'anno la storia è la stessa. In provincia, le zone più problematiche sono Foce Verde, la foce del fosso all'altezza di via Gibraleon a San Felice Circeo e la foce del Rio Recillo a Scauri. Meno problematiche, ma comunque soggette a criticità, le foci di Sant'Anastasia a Fondi e Rios Santacroce a Formia.
Male anche l'area romana
In tutta la provincia di Roma, solo due punti sono risultati entro i limiti di legge. Non è tra questi il tratto compreso tra la foce del rio Torto e la foce del fosso Grande ad Ardea, tratto in cui il sindaco ha addirittura vietato la balneazione e lanciato un grido d'allarme alla Regione e alla Città Metropolitana. Oltre i limiti anche la foce del fosso Cavallo Morto, sul lungomare delle Sterlizie a Lido dei Gigli ad Anzio, così come la foce del canale Loricina, in via Matteotti a Nettuno. È risultato inquinato anche il mare di fronte alla foce del canale all'altezza di via Filadelfia (canale Crocetta) a Torvajanica, unico punto in cui il mare è risultato oltre i limiti di legge.
«I nostri dati, uno strumento»
«I dati di Goletta Verde devono essere uno strumento per le istituzioni affinchè si possano risolvere le problematiche legate a mancata depurazione o a reflui scaricati in maniera illecita - commenta Cristiana Avenali responsabile dei Contratti di Fiume della Regione - Bisogna dar vita a percorsi nei quali si possano individuare i metodi di risanamento ambientale della qualità dell'acqua lungo la costa. Individuare le criticità e risolverle concretamente, questo è quanto va messo in campo anche replicando le buone pratiche che continuano ad aumentare».