Il Servizio Pubblica Istruzione sta predisponendo gli atti per il riparto dei fondi della Legge 23/96 per l'anno scolastico 2021/2022, fondi necessari alle funzioni di base della scuola, oltre che alla piccola manutenzione e all'acquisto di arredi. La grande novità consiste nel fatto che i capitali a disposizione delle scuole sono più di 200.000 euro, 81.800 euro in più rispetto agli anni passati. La base di calcolo per il riparto del fondo è rappresentato dalle iscrizioni all'anno scolastico 2021/2022, come comunicato da tutti gli Istituti Comprensivi e pubblicato sul sito Diritti a scuola.


«Avevamo ribadito che occorreva ripartire dalla scuola» afferma l'Assessore alla Pubblica Istruzione e al Bilancio, Gianmarco Proietti, «oggi la pandemia ha dolorosamente confermato che è necessaria e urgente una Scuola che nasca da un nuovo modello di apprendimento e di funzionamento interno. Una scuola d'avanguardia si apre all'esterno e diventa baricentro e luogo di riferimento per la comunità locale: aumentando la vivibilità dei suoi spazi, la loro fruibilità, diventa un civic center in grado di fare da volano alle esigenze della cittadinanza e di dare impulso e sviluppo a istanze culturali, formative e sociali. Per questo motivo nel bilancio di previsione abbiamo allocato ben 208.300€ (81.800€ in più rispetto agli anni passati) per i fondi da dare ai singoli istituti per le esigenze particolari che ogni dirigente con i suoi organi istituzionali può valutare. È ancora poco, ma nelle ristrettezze economiche che viviamo, un grande segno. Sempre per la ripartenza, le manutenzioni stanno spendendo più di 500mila euro per i lavori necessari alle aperture, mentre proprio oggi è stato pubblicato l'avviso per lo scuolabus. un lavoro preciso e costante per porre la scuola al centro. Proprio la centralità della dimensione educativa e didattica è alla base della richiesta di rivalutazione dei criteri per il dimensionamento scolastico che lo stesso assessore Proietti ha oggi inviato con una nota formale all'assessore alla Pubblica Istruzione della regione Lazio e al Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale».