Mentre gli studenti non vedono l'ora di poter rientrare nelle loro classi e, se pure con le dovute precauzioni imposte dalla pandemia, tornare a stare in "stretto contatto" con i propri compagni e con i docenti, c'è chi invece si troverà costretto a ricominciare l'anno scolastico con la temuta e a questo punto decisamente odiata didattica a distanza (che nemmeno quando conosciuta come Dad riesce a sembrare accettabile). La causa di questa scelta, però, non è imposta da un'emergenza legata al Covid-19 come in tanti penserebbero, ad un cluster verificatosi addirittura prima della riapertura ufficiale dell'anno scolastico, bensì da una situazione che probabilmente poteva essere risolta proprio in quei lunghi periodi in cui gli studenti per cause di forza maggiore sono stati costretti ad abbandonare le loro aule e a seguire le lezioni dalle proprie abitazioni: il ritardo in alcuni lavori sul loro edificio scolastico. Accade a Sezze, per la precisione al liceo classico "Pacifici e De Magistris". La storica sede di viale dei Cappuccini, dove migliaia di giovani hanno preso la loro maturità classica è infatti da tempo oggetto di una serie di interventi di ristrutturazione e di conseguenza c'è, allo stato attuale, una carenza di aule che non consente a tutti gli studenti di fare scuola in presenza. In sostanza, gli studenti liceali andranno a scuola a settimane alterne e si continuerà ancora a fare scuola in Dad come se non fossero bastati i due anni già trascorsi. La fine dei lavori di messa in sicurezza e di una ristrutturazione generale delle aule poste all'interno della storica sede è slittata per qualche oscuro motivo e tuttora non si ha una data certa della fine degli stessi. Una situazione che si era già palesata durante l'estate, a margine della fine dello scorso anno scolastico, quando il consiglio di istituto si era riunito per trovare una soluzione e, magari, avere anche qualche buona notizia per la ripartenza in presenza. Ma già da allora si ipotizzava che la situazione a settembre non si sarebbe risolta, tanto da spingere la dirigente scolastica, in accordo con gli stessi rappresentanti in consiglio di istituto, a muoversi diversamente per cercare un'alternativa. Vane, però, le richieste avanzate sia nei confronti del Comune che nei confronti dell'amministrazione provinciale di Latina, che non sono riusciti a fornire una soluzione praticabile, stante l'impossibilità di trovare altri edifici che avrebbero potuto ospitare quel numero di ragazzi che, a turno, dovranno restare a casa fino a nuove comunicazioni. Diversi genitori hanno ritenuto assurda questa situazione e alcuni di loro hanno ricordato come già in passato gli studenti del Liceo classico di Sezze si siano dovuti trasferire, anche per lunghi periodi, in altri edifici, a volte sistemati alla meno peggio per permettere lo svolgimento delle lezioni in presenza. Chi non ricorda, infatti, i 4 anni trascorsi dagli studenti del Liceo all'interno degli spazi dell'ex seminario diocesano di Piazza San Pietro, paradossalmente in questo periodo in attesa di lavori urgenti di messa in sicurezza? La speranza è che qualcosa si riesca a muovere e che si possa trovare una soluzione per evitare ulteriori disagi.