La sala ragazzi della biblioteca comunale da oggi porterà il nome di sala Roberto Fiorentini, il ricercatore universitario e attivista politico scomparso il 5 dicembre 2019 a Washington dove da circa un mese aveva iniziato ottenuto un prestigio incarico alla National Gallery of Art. La cerimonia dell'intitolazione e di scopertura della targa (già ufficiale con la delibera di giunta del febbraio 2021) si è tenuta questo pomeriggio nel ‘chiostro' della biblioteca e ha visto la presenza di centinaia di persona, a testimonianza dell'affetto e della stima per Roberto. Nel corso delal cerimonia è intervenuto il sindaco Antonio Terra, la mamma del ricercatore Cinzia Sopino, mentre il coro Laeta Corda diretto dal maestro Cristian Alderete ha eseguito due brani: "Can't help falling in love" e "Fratello sole, sorella luna". Durante la giornata sono inoltre intervenuti alcuni amici di Roberto: Eleonora Marotta e Riccardo De Monaco in rappresentanza degli studenti della biblioteca, Filippo Treiani e Serena Russini che hanno ricordato l'amico e l'attivista politico (coordinatore di Possibile e di Aprilia Verde), infine Sara Samperi ed Enrico Bora che hanno letto alcune poesie tratte dal libro scritto dallo stesso Fiorentini.
"La storia siamo noi" cantava De Gregori in una delle sue canzoni più famose. Era il 1985 e in quell'anno Roberto Fiorentini ancora non era ancora nato. Son sicuro, però, che abbia ascoltato molte volte questa canzone e che gli sia piaciuta. Del resto, per lui la storia è stata una passione e anche una professione. Dare un nome ai luoghi - ha detto il sindaco Terra - è probabilmente uno dei compiti dell'amministrazione a cui si dà meno peso. Se ne parla solo quando chi governa sceglie personalità controverse, solo quando – insomma – la scelta non è condivisa da tutti. Penso invece che dare un nome ai luoghi sia forse uno degli aspetti più importanti e belli del nostro ruolo. In un certo senso, prendiamo atto della storia che passa, certifichiamo dei passaggi e dei protagonisti importanti della vita della città, che rimarranno scolpiti nella memoria collettiva anche quando non saremo più amministratori, anche per le generazioni che verranno dopo la nostra. Non credo di dire cose così distanti da ciò che Roberto Fiorentini pensava. Lui che alla storia ha dedicato gran parte della sua vita. Alla storia con la S maiuscola, alla storia lontana. Ma anche alla storia vicina, alla quotidianità di questa città, ai tanti aspetti del vivere insieme in cui ha voluto lasciare una traccia. Io e Roberto Fiorentini non sempre abbiamo condiviso le stesse posizioni o l'analisi di come la storia della città si stava indirizzando. Ma Roberto, con il suo acume e con la sua passione abbia saputo rappresentare un aspetto importante di Aprilia, abbia saputo incarnare convinzioni profonde, un approccio allo sviluppo della città fondamentale per la dialettica che rende la vita politica e sociale di Aprilia così viva. Ed è altrettanto indubbio che con la sua empatia e la sua simpatia abbia saputo costruire legami profondi. La decisione di intitolare questa sala della Biblioteca che frequentava assiduamente a Roberto Fiorentini nasce da una precisa richiesta di quella parte consistente di questa città con cui Roberto ha condiviso momenti di impegno, di studio, di divertimento anche. Come Amministrazione, abbiamo creduto che questi legami fossero così forti, che a buon ragione Roberto dovesse entrare a far parte ufficialmente della storia – con la S maiuscola – di Aprilia".
Toccanti anche le parole della madre del ricercatore, che nel suo intervento ha ringraziato l'amministrazione comunale, le associazioni alle quali aveva aderito Roberto e tutti colori che si sono adoperati per l'intitolazione e per l'organizzazione della giornata. "In particolare però ringrazio i ragazzi della biblioteca, che hanno fortemente - ha detto Cinzia Sopino - voluto questa cosa: Roberto faceva parte di loro, si sentiva ancora uno di loro, era impegnato a spronarli a studiare e credo che sia per questo che i ragazzi continuino a portarlo nel cuore. Vi saluto però con alcune frasi scritte da lui: "si ci deve ricordere che prima dell'agire c'è il pensare, che una vita senza l'arte, la musica e l'amore per il bello è una vita vuota. Viaggiare, aprire la mente e percepire gli altri intorno a noi, nelle loro diversità, necessità e bellezze, è il sale della vita. E che la vita è un dono, ed è troppo breve per non viverla e per non provare a fondo tutte le emozioni e le sorprese che ci regala"".