Scende al 73esimo posto ma figura ancora tra i progetti ammessi a finanziamento, il Pinqua presentato dal Comune di Aprilia e contestualizzato nel quadrante Toscanini- Centro, che somma agli interventi pubblici anche quelli dei privati. La sorpresa è arrivata ieri pomeriggio, quando il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, ha pubblicato il decreto sulla graduatoria dei progetti legati al bando "Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare", attraverso il quale sono stati erogati a Regioni e Comuni richiedenti 2,8 miliardi di euro, destinando al Mezzogiorno il 40% delle risorse. Una ripartizione che, unita alla variazione del bilancio, ha lasciato fuori per il momento una parte dei 271 progetti inizialmente selezionati e ammessi in graduatoria tra i progetti finanziabili. Ieri, con la firma del decreto, è arrivato il via libera solo per 159 progetti, 151 destinatari dei 2,8 miliardi di euro del fondo Pnrr, cui si aggiungono altri otto progetti pilota finanziati grazie ai 20 milioni di euro di residui del Pinqua 2019/2020: ammessi anche i 17 interventi inclusi nel piano presentato dal Comune di Aprilia e riguardante appunto il quadrante Toscanini-quartiere Primo, per un importo totale di 14 milioni 904 mila 605 euro. Gli altri due progetti inizialmente ammessi dall'Alta Commissione e destinati a realizzare importanti interventi pubblici presso i quartieri Vallelata e Campo di Carne, dovranno attendere che vengano stanziate altre risorse per poter essere finanziati: è assai probabile che il Ministero possa decidere di procedere in futuro con lo scorrimento della graduatoria dei piani ammessi ma risultati non finanziabili e anche per questo sarà indispensabile attendere la pubblicazione degli allegati per capire il posizionamento dei due progetti riguardanti la periferia di Aprilia e particolarmente apprezzati per la scelta da parte dell'assessorato ai lavori pubblici di non includere interventi privati ma la sola realizzazione delle opere pubbliche. Per il Comune di Aprilia, che incamera con il primo decreto 1/3 delle risorse finanziabili e tratte dal Fondo Nazionale di Ripresa e Resilienza, si accende una sfida non di poco conto. Come riportato dal decreto infatti si accorciano i tempi per la realizzazione delle proposte: dal momento dalla pubblicazione del decreto, gli enti beneficiari avranno solo 30 giorni di tempo per presentare il cronoprogramma aggiornato dei singoli interventi e confermare la volontà di aderire al programma. Inoltre, entro il 31 marzo 2026 tutti gli interventi dovranno essere collaudati e rendicontati, pena la perdita del finanziamento erogato e la Direzione Generale per l'edilizia statale, le politiche abitative, riqualificazione urbana e interventi speciali è autorizzata a mettere in atto le necessarie attività propulsive finalizzate all'accelerazione dell'avvio degli interventi proposti. Una corsa contro il tempo e l'ente di piazza Roma dovrà dimostrarsi all'altezza di raccogliere la sfida, compito non semplice data la complessità ed eterogeneità degli interventi previsti dal piano ed eterogeneità degli interventi previsti dal piano.