Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge - votato a favore anche dalla Lega - che allenta ulteriormente le strette anti Covid: riportate al 100%, in zona bianca le capienze degli spazi culturali, in primis cinema e teatri. Prevista anche la riapertura delle discoteche, anche se la capienza non potrà comunque essere superiore al 75% di quella massima autorizzata all'aperto e al 50% al chiuso».
Non più il 35%, dunque, come aveva stabilito in precedenza il Comitato tecnico scientifico. Ma questo, ai proprietari e ai gestori dei locali, non può certo bastare. Intanto va detto che nei locali al chiuso dovrà essere comunque garantita la presenza di impianti di aerazione e garantiti gli obblighi di indossare le mascherine ad eccezione del momento del ballo. «Il 35% di capienza al chiuso era insufficiente per una ragione su tutte - spiega Rino Polverino, storico proprietario della discoteca 24mila Baci di Latina -: i costi di gestione non solo non sarebbero stati ammortizzati, ma si sarebbe andati di sicuro in perdita. Così non sarebbe valsa la pena di aprire, visto che non appena si mette in moto la macchina organizzativa cominciano a scattare pure le numerose spese previste. Con il 50% la situazione diventa un po' più sopportabile nonostante una capienza comunque troppo ridotta rispetto alle nostre esigenze. Insomma, forse andremo in pari tra spese ed entrate. Possiamo allora dire che il 50% di capienza per i locali fermi da due anni è un inizio, un barlume di speranza. Quella del 75% per i locali all'aperto è invece una notizia che arriva quando ormai è tutto finito visto che aspettiamo la neve e non il sole. Ora, così come hanno fatto per cinema e teatri, e per tutte le altre attività, l'obiettivo è di poter alzare l'asticella con un andamento positivo della pandemia». Polverino ha anche aggiunto che sarà difficile, in ogni caso, costringere i clienti ad indossare le mascherine: «Inutile nascondersi dietro a un dito: va bene il Certificato verde e i dispenser igienizzanti, passi pure il bicchiere monouso, ma quella di obbligare le mascherine sarebbe l'unica regola difficile da far osservare in un ambiente al chiuso».
Sta di fatto che dopo diversi scontri nell'esecutivo, la richiesta di "allentare le maglie" delle restrizioni è arrivata dalla maggioranza e il presidente del Consiglio Mario Draghi ha accolto le modifiche allo schema suggerito dal Cts. Le disposizioni sull'aumento dei nuovi limiti percentuali delle presenze saranno in vigore da lunedì 11 ottobre. Il pacchetto di misure è valido solo per le attività in zona bianca e ha come principio di fondo quello della gradualità delle riaperture, ribadito più volte dallo stesso Draghi. Nel decreto è specificato che, in base all'andamento della pandemia e alle caratteristiche degli eventi e dei luoghi, "potrà essere stabilita una diversa percentuale massima di capienza consentita per prevenire o ridurre il rischio di contagio". Si prevede anche un inasprimento delle sanzioni nel caso in cui non vengano rispettati dai gestori i nuovi limiti percentuali delle presenze rispetto alla capienza delle strutture. All'articolo sulle "disposizioni urgenti in materia di spettacoli aperti al pubblico, di eventi e competizioni sportive e di discoteche", è infatti previsto che "a partire dalla seconda violazione, commessa in giornata diversa", si applichi "la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni".