Prendiamola alla larga. Checché ne dicano qualche grillino in cerca di gloria e qualche borioso opinionista che si avventura senza patente e senza assicurazione alla guida di siti o blog che dir si vogliano, questo giornale è stato il primo, da solo, a denunciare la sparizione dagli uffici comunali del decreto ingiuntivo della Società Condotte per l'Acqua di Roma, rendendo impossibile l'impugnazione dell'avviso e trasformando un debito presunto in debito certo. Era l'epoca dell'amministrazione Zaccheo.
Latina Oggi è stato il solo quotidiano ad aver spiattellato in piena campagna elettorale la storia della casa acquistata da Vincenzo Zaccheo in Piazza Mignanelli, a cinquanta metri da Piazza di Spagna. Latina Oggi è stato l'unico giornale a sollevare dubbi, poi rimasti tali, sull'operazione di acquisto dell'immobile ex Icos da parte dell'amministrazione Zaccheo, con l'idea di farne la sede della Guardia di Finanza per poter «liberare» Palazzo Emme.
Latina Oggi è stato il solo quotidiano a pubblicare, in allegato con il giornale, un simpatico e oggi anche prezioso opuscoletto contenente il progetto di una filotranvia risalente nientemeno che agli anni trenta, quando Latina era ancora Littoria. L'intento era quello di sbeffeggiare il progetto della metroleggera poi naufragato nel nulla.
Latina Oggi è stato il primo e il solo all'epoca dei fatti a dare la notizia della fuga di notizie da Zaccheo verso Galardo, avvisato di essere nel mirino della Procura nell'ambito di una indagine che prospettava la concussione.
Poi, nel 2010, una vicenda tutta politica fatta di colpi bassi e prove taroccate ci ha tolto dalle pagine del giornale una delle attrazioni più solide e ricercate dai lettori, relegando la figura di Vincenzo Zaccheo all'oblio di un lungo decennio e consegnandoci a un commissario e subito dopo ad una delle stagioni più ricche nella pesca delle notizie, quella dell'amministrazione Di Giorgi.
Anche allora Latina Oggi ha fatto la propria parte, vuoi con le case del sindaco Di Giorgi, una riconducibile alla cordata di imprenditori protagonisti della cosiddetta «variante Piave», l'altra riconducibile a un altro imprenditore, abitata dal primo cittadino benché in parte abusivamente utilizzata come residenza anziché come locale tecnico.
Ma l'esercizio migliore di quella stagione politica, è stato quello di aver confezionato sulle pagine del quotidiano l'intera architettura dell'inchiesta denominata Olimpia prima che a farlo fossero le informative e le ordinanze di Procura e Tribunale. Le pagine di giornale, con tanto di date di pubblicazione, sono sempre al loro posto in archivio. E consultabili.
E con la curiosità, la leggerezza e la libertà di sempre, ci siamo infine dedicati a quello che il destino ci ha riservato, e cioè l'amministrazione Coletta.
Anche Latina Oggi aveva salutato con favore la new entry ellebiccina dopo un periodo di scandali grandi e piccoli la cui eredità giudiziaria è tuttora materia di cronache tanto frequenti quanto attuali.
Ma in ossequio al detto che tutto il mondo è paese, o a quello tanto caro a un amico che purtroppo non è più con noi e che soleva ripetere «Il più pulito c'ha la rogna», anche stavolta non ci è stato negato il gusto di sorprendere qualcuno con le mani nella marmellata.
C'è stato chi ci avrebbe volentieri impedito di scriverlo, ma siamo i soliti mascalzoni e riusciamo a sottrarci ai bavagli e alle tentazioni di autocensurarci per scansare fastidi.
Così, a cominciare dall'imbarazzante reclutamento di una mamma contestualmente all'assunzione veloce della figlia, abbiamo seguito il filo delle peripezie di quest'ultima amministrazione, all'inizio soffrendo ogni volta che abbiamo creduto di scoprire una magagna anche nel regno dei duri e puri.
Latina Oggi ha scritto da solo dell'inverosimile acciacco della variante urbanistica in Q3, costruita in favore di un gruppo imprenditoriale che fino a qualche tempo prima Lbc avrebbe voluto all'inferno, per dare sfogo a un nuovo polo commerciale, proprio di fronte all'agonizzante Morbella: qualche indagato, un paio di intercettazioni e dopo un paio di anni di salamoia delle indagini, una bonaria archiviazione. Non è la prima né sarà l'ultima volta che accade. Poi, sempre sul fronte edilizio, ecco il colpo di spugna con il quale si concede il condono all'insanabile abuso che ha consentito di realizzare sette sale cinematografiche laddove erano previsti parcheggi seminterrati. La condizione per il rilascio della concessione in sanatoria era quella della realizzazione di un parcheggio su suolo comunale. Nessuna amministrazione precedente a questa ha voluto osare tanto, invece adesso la concessione è stata rilasciata. Qualcuno ha visto il parcheggio? Se c'è stata un'indagine, tranquilli, sarà stata archiviata anche quella.
E sempre in tema di abusi, ci siamo permessi di scrivere che il Comune di Latina aveva dimenticato di ordinare la demolizione di un solo maestoso e vistoso abuso edilizio, quello nel palazzo di via Roccagorga, dove il caso vuole che abiti anche il figlio del sindaco Coletta. Chissà perché poi l'ordinanza è stata firmata. Potenza dei giornali.
Latina Oggi ha anche provato a fare luce sulle ragioni che avevano indotto il sindaco Coletta a mettersi di traverso sul progetto del Centro di Alta Diagnostica voluto dal concittadino Alfredo Loffredo e ormai in dirittura d'arrivo. E' stato detto che i guastatori eravamo noi, ma i fatti sono andati così: i preziosi macchinari acquistati dalla Fondazione Roma sono finiti al Goretti, accidentalmente nello stesso posto dove nel difficile e pericoloso momento dell'offensiva del Covid è finito a lavorare il figlio del sindaco, anche lui uno degli eroi della trincea a rischio di contagio.
Ci vuole fortuna a non finire nel posto sbagliato nel momento sbagliato, e il figlio del nostro ultimo sindaco in questo non ha fortuna: abita nel palazzo sbagliato, ha lavorato nell'ospedale sbagliato, è finito perfino a lavorare nello stadio dove il padre ha giurato che non avrebbe più messo piede perché quello era, un tempo, il covo del malaffare. Può succedere.
L'ultima mascalzonata di Latina Oggi, quella di aver sorpreso la capolista di Lbc con un patteggiamento sulle spalle, circostanza della quale molto probabilmente tutti o quasi i candidati di Lbc erano all'oscuro: quando lo abbiamo fatto con Andrea Marchiella si sono spellati le mani con gli applausi, con Elettra Ortu La Barbera siamo precipitati nel girone dei dannati per «killeraggio giornalistico» (copyright by Damiano Coletta).
Ora, non si sa per portare acqua dove e a chi, alcuni ci dicono che siamo cambiati. Non è esattamente così. Lasciatelo dire a chi segue la cronaca ogni giorno e da parecchi anni: sono le cose intorno a noi che cambiano, e insieme a loro cambiano anche i personaggi. Grazie a questo lavorio incessante, la chiamano entropia, le storie che raccontiamo sono sempre diverse. Quello che non cambia mai, anche dentro le pubbliche amministrazioni, è la musica. E ci perdonerete se prediligiamo il volume assordante della musica attuale piuttosto che gli echi di motivi datati, superati e buoni soltanto per le rievocazioni, quando servono.
Per farla breve, dopo averla presa molto alla larga, qualcuno pensa di potersi o doversi scandalizzare se ci domandiamo sia o meno il caso di andare a votare per il ballottaggio di domenica prossima a Latina?
Continueremo a pensarci su.
Intanto consigliamo ai naviganti, quelli dei social e dintorni, non importa seguaci di chi o di che cosa, di diffidare delle imitazioni. E delle imposture.