Quanto è difficile appassionare gli studenti alla conoscenza di eventi epocali che hanno segnato la storia e toccato la vita di tante generazioni. Ma quanto è facile anche cadere nel cronachistico, nella mera elencazione di fatti, privi di anima e per questo percepiti lontani e distanti. Quanto è emozionante invece quando quei fatti toccano l'anima, quando la storia diventa una storia di vita vissuta. Ed è questa l'esperienza immersiva che ha visto protagonisti gli studenti del San Benedetto di alcune Classi Quinte che, nella giornata di mercoledì 27 ottobre, hanno svolto una conferenza interattiva nell'Aula Magna dell'Istituto.

Con il suggestivo accompagnamento musicale del prof. Stefano Raponi, che ha fatto vibrare con le sue note voci di un passato che ha ripreso a parlare al presente, le parole che hanno accompagnato i ragazzi nelle pieghe del dramma della Grande Guerra sono affiorate dalle pagine del libro "Mia indimenticabile Consorte", dell'Ammiraglio Massimo Porcelli, ospite dell'Istituto San Benedetto di Latina, nell'ambito della rassegna di eventi organizzata da alcune Associazioni Combattentistiche e d'Arma di Latina in occasione delle celebrazioni del 4 Novembre, Giornata dell'Unità Nazionale, Festa delle Forze Armate e, quest'anno, ricorrenza del Centenario del Milite Ignoto. Alla presenza del Prefetto Maurizio Falco, del Vicecapo di Gabinetto Marialanda Ippolito, del questore Michele Maria Spina, del Comandante Provinciale Guardia di Finanza, Colonnello Umberto Maria Palma e del Vice Comandante Provinciale dei Carabinieri, Tenente Colonnello Silvio De Luca, accolti dal Dirigente Scolastico Aldo di Trocchio alcuni Studenti - Onori Domenico, Cipriano Mattia e Alberto Brilli - coordinati dalla prof. Lodovica De Cinti, hanno letto e drammatizzato alcune pagine del testo, rese ancora più vive dal dialetto bassianese che le percorre.

Intense le parole del Prefetto Maurizio Falco: «Il San Benedetto è un luogo simbolico, qui c'è la terra e il legame con essa che non va perduto – ha detto- mi complimento con i ragazzi e con i loro professori che oggi hanno dato un esempio significativo di come si possa fare comunità tra generazioni». Ha poi proseguito il Prefetto con questa esortazione: «Ragazzi, datevi il tempo per capire, per crescere, per cambiare. La vostra è un'età in cui si cambia velocemente, anche la comunicazione è rapida e non lascia tempo. Il passato però non va dimenticato, è possibile tenere unita la catena della storia e garantire così il passaggio del testimone tra generazioni, in una società che non lascia tempo e corre veloce». Emozionato l'Ammiraglio Porcelli che, nel suo intervento, ha innanzitutto voluto ringraziare l'Istituto per aver accolto l'iniziativa nello stesso giorno – 27 ottobre – in cui nel 1917, al termine dei combattimenti su Dosso Faiti, il nonno Antonio risulterà disperso e ha poi illustrato la genesi del testo: «Le vicende raccontate nel libro le ho scritte con mio nonno Antonio, attraverso le sue lettere, trovate per caso dopo la morte di mio padre, orfano di guerra a 3 anni. Mi ha guidato l'emozione di scoprire un mondo che ignoravo e la curiosità di saperne sempre di più». «La Grande Guerra è parte integrante della storia locale, la respiriamo nei nomi dei nostri luoghi, dei nostri borghi» ha commentato in chiusura il dirigente Aldo Di Trocchio. Il San Benedetto con questo evento sottolinea ulteriormente il suo legame con il territorio e le sue Istituzioni, nella certezza che solo aprendosi, solo accogliendo la storia che ci circonda si possa costruire una vera comunità educante.