Il metodo è da primissima Repubblica e punta al controllo rigoroso del voto segreto con il quale oggi dovrebbe essere approvata dal Consiglio comunale di Latina la nomina di Raimondo Tiero a Presidente dell'assemblea municipale.

Accade che da lunedì sera ha cominciato a girare negli ambienti dei partiti della coalizione di centrodestra, gli stessi che hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Vincenzo Zaccheo, un foglietto apparentemente innocuo su cui sono riportati i numeri dei consiglieri eletti di ciascuna formazione della coalizione, e cioè Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Latina nel Cuore. Si legge che la Lega esprime 5 voti, uno per ogni consigliere eletto; Latina nel Cuore 5 voti; Fratelli d'Italia 6 voti e Forza Italia 3 voti.

E' effettivamente così, ma un particolare non passa inosservato. Senza spiegare perché né percome, come si può vedere nella foto i consiglieri della Lega voteranno per Tiero Raimondo; Latina nel Cuore voterà per Raimondo Tiero; Fratelli d'Italia voterà per R.Tiero e Forza Italia per Tiero R..
Perlomeno, il suggerimento sembra essere questo.

Cosa vuol dire? Semplicemente che i voti di ciascun partito dovranno essere riconoscibili, e che se ci saranno dei franchi tiratori, consiglieri che non hanno intenzione di votare a favore della nomina di Raimondo Tiero alla presidenza del Consiglio comunale, dovranno essere almeno in parte riconoscibili, cioè si dovrà sapere da quale partito sono venuti a mancare i voti, che stando ai pronostici, non dovrebbero essere meno di 19, quanti sono i consiglieri di centrodestra.

Forse non si può fare. Forse il sistema non è nemmeno legale, anzi al limite della materia penale. Sicuramente non è il migliore avvio per questa nuova amministrazione.

Non sappiamo di chi sia stata l'idea di promuovere la circolazione di questo pizzino, ma sappiamo quale è il fine di questo elementare sistema di controllo: condizionare il libero arbitrio dei consiglieri. Che poi ci si riesca o meno, poco importa.

E a questo punto ci viene in mente che sarebbe un esercizio utile e forse anche istruttivo andare a spulciare nelle schede di voto delle ultime elezioni amministrative dello scorso 3 e 4 ottobre, e vedere in quanti modi, e in quali sezioni, i nomi dei candidati siano stati trasformati e trasfigurati per rendere riconoscibili almeno in parte gli elettori.