La protesta contro gli avvisi di accertamento per il canone dei passo carrabili non si arresta, ma anzi trova nuova linfa con le contestazioni dei cittadini dei borghi di Aprilia. Ieri infatti a La Gogna è stato presentato il comitato spontaneo in difesa dei contribuenti apriliani, un comitato nato con l'intenzione di creare un dialogo con l'amministrazione per rivedere (e in alcuni casi abolire) gli avvisi di pagamento emessi dall'ufficio Tributi a partire da metà settembre. Il movimento vuole dare voce alle proteste delle periferie e in particolare del mondo agricolo, come hanno spiegato Gabriele Marziali (imprenditore agricolo ed ex segretario del Pd di Aprilia) ed Emanuele Trani: due dei promotori dell'iniziativa che ha visto la presenza di diversi cittadini. «Insieme a noi - spiega Gabriele Marziali - hanno dato la loro adesione anche Claudio Celletti e Michele De Luca, ma ci tengo a sottolineare che si tratta di un comitato spontaneo, quindi è aperto a tutti». Marziali ha poi spiegato i motivi per i quali si sono uniti. «La crisi dovuta alla pandemia ha fiaccato le famiglie di Aprilia, salvo qualche caso più fortunato, perciò partire adesso con la tassazione dei passi carrabili nelle zone periferiche ci sembra una forzatura, visto che negli anni precedenti non se ne era mai parlato. Gli avvisi di accertamento variano da un minimo di 700 euro a oltre 1000 euro, come si può capire è un costo non indifferente per le famiglie. Credo che il Comune debba avviare una riflessione collettiva sul tema, c'è la possibilità di esentare i passi carrabili dal pagamento? Secondo noi sì, visto che la Provincia di Latina e altri Comuni come Cisterna o Latina lo hanno fatto, basta leggere il regolamento Tosap. Ad Aprilia esiste una delibera di Consiglio comunale che aveva esentato i passi carrabili, si tratta della numero 15 del 10 maggio 2004. I nuovi regolamenti del 2011 e 2015 non citano la revoca della delibera di Consiglio e siccome parliamo di una norma speciale che interpreta un regolamento, se non viene abrogata resta ancora in vigore. Almeno questo è il nostro pensiero». Ma soprattutto secondo il comitato spontaneo c'è una differenza sostanziale tra l'applicazione del canone nei borghi rispetto al centro urbano. «In città chi entra con l'auto in casa occupa comunque una porzione di marciapiede sottraendo parte dello spazio pubblico a un cittadino - continua Marziali - che magari deve spostarsi sulla strada per far entrare la vettura, quindi il canone è giustificato. Ma nelle campagne ci sono solo fossi e basta, non c'è questo problema. Non è dunque normale chiedere un tributo simile a chi è in difficoltà, perciò chiediamo l'esenzione per i passi carrabili almeno in periferia».
All'incontro ha partecipato anche Alfonso Longobardi in rappresentanza dell'associazione geometri di Aprilia (Aga), che ha fatto il punto della situazione illustrando la posizione dell'associazione sul tema. Durante il dibattito il neonato comitato ha poi rilanciato l'idea di applicare l'istituto del "cumulo giuridico" per ridurre l'importo delle sanzioni, spiegando ai presenti che scrivendo alla mail libero_pass2021@libero.it potranno rivolgersi a loro per dubbi o avere maggiori informazioni sul tema. «Se guardiamo le singole cartelle si può contestare la multa che hanno applicato al 100% su ognuno dei 5 anni, mentre invece si può applicare solo sul primo. Ma la nostra intenzione - dice Marziali - non è andare contro il Comune, vogliamo solo cercare di creare un'interlocuzione con l'ente per risolvere bonariamente la vicenda e al tempo stesso far presente i tanti problemi dei borghi all'ente, che riguardano anche la pulizia. Purtroppo in questo periodo storico mancano i corpi intermedi che si interfacciavano con l'amministrazione comunale, oggi invece una giunta una volta votata si sgancia dai cittadini e preferisce rapporti con le singole persone. Il nostro obiettivo sarà quello di fare da tramite».