Non c'è niente da fare, Roma, la sua emergenza rifiuti, la risolve scaricando - letteralmente - i propri rifiuti sulla provincia di Latina e in particolare su Aprilia.
E' infatti stata resa nota dal quotidiano Repubblica l'intesa tra Comune di Roma, Ama e Rida Ambiente, per portare una grande parte di rifiuti nel sito di trattamento di via Valcamonica.
A quanto riporta il quotidiano nazionale l'accordo, che attende l'ultimo via libera istituzionale legato a dove trasferire il materiale in uscita dal Tmb, prevede che in un primo momento ad Aprilia arrivino massimo 250 tonnellate di rifiuti al giorno. Poi, in un futuro indeterminato, saliranno a 300.
L'intesa però deve anche prendere in esame e affrontare la possibile emergenza legata alle festività natalizie. Un periodo in cui i consumi lievitano e spesso le strade si riempiono di sacchi e sacchetti. E per questo è stato già deciso che i quantitativi di rifiuti indifferenziati destinati al Tmb della famiglia Altissimi, potranno salire se necessario e arrivare fino a 600 tonnellate al giorno.
Ecco dunque come la nuova amministrazione comunale romana ha deciso di ripulire Roma dai rifiuti. Scaricandoli, in parte naturalmente, su Aprilia perché vengano sottoposti al primo trattamento.
Da più parti si guarda sempre all'impianto che si trova tra Aprilia e Latina come soluzione ai problemi della Capitale da cui, va detto, carichi di rifiuti partono anche per altre province e altre regioni. Ma Aprilia che si trova peraltro anche a ridosso di un altro impianto in cui Roma scarica rifiuti, quello di Roncigliano ad Albano, si ritrova praticamente accerchiata.
Al momento tale intesa sarebbe stata avallata anche dalla Regione Lazio - guidata dal presidente in carica allo stesso partito di Gualtieri, e dall'Arpa Lazio. Manca un altro tassello, l'ok da parte della società che dovrebbe ricevere, dopo il passaggio presso lo stabilimento di trattamento meccanico della Rida, accogliere i rifiuti. Sì perché bisogna sottolineare che il grosso dei quantitativi dei rifiuti che arriveranno ogni giorno, prima 250 tonnellate al giorno con la possibilità di arrivare a 600, deve essere trattato e separato, poi le varie parti vanno riciclate o stoccate. E servono siti di stoccaggio come, appunto, quello di Viterbo che si sarebbe detto disponibile.