Sono circa 600 i contribuenti che nei giorni scorsi hanno ricevuto avvisi di accertamento riguardanti la Tari o l'Imu non pagata negli anni passati, ma che erroneamente riportavano la dicitura "servizio idrico", come noto gestito da anni da Acqualatina. Un errore macroscopico, tale da far considerare nulli quegli avvisi e da costringere il Comune di Aprilia ad attivarsi per correggere il tiro. L'invio degli avvisi corretti sarebbe già iniziato nei giorni scorsi, quando sono pervenute le prime segnalazioni da parte degli utenti e gli uffici hanno rapidamente ricostruito la genesi dello sbaglio commesso dalla ditta assoldato dal Comune di Aprilia proprio per il servizio di stampa e postalizzazione degli accertamenti. A garantire di aver già posto rimedio al pasticcio il vice sindaco e assessore alle Finanze Lanfranco Principi, dopo la segnalazione del vice coordinatore provinciale di Fratelli D'Italia Edoardo Baldo. «Sicuramente è stato commesso un errore, visto che l'avviso riporta un dato non veritiero e chiede al contribuente di pagare un tributo che da anni non compete al Comune, salvo i disagi però questo sbaglio non costerà nulla alle casse dell'ente»: assicura il vicesindaco e assessore alle finanze Lafranco Principi. «La ditta alla quale abbiamo affidato il servizio, si è assunta la piena responsabilità per l'errore e sta già correndo ai ripari. Giorni fa ci siamo resi conto della situazione, quando i cittadini destinatari degli avvisi hanno contattato l'ufficio Tributi per chiedere spiegazioni. A costoro è stato detto di considerare quegli atti nulli, mentre la ditta incaricata, scusandosi per l'errore, si è resa disponibile a inviare gli avvisi corretti ai cittadini».
L'erronea dicitura non ha riguardato tutti gli atti ma solo 600 avvisi su un totale di 4500, circa il 15% di tutti gli avvisi di accertamento trasmessi dalla Grafiche E. Gaspari Srl per i tributi non pagati relativi all'anno 2016- Tari, Imu, Tosap e Icp. «Ci tengo a precisare che non si trattava di una prima comunicazione - sostiene il vicesindaco Lanfranco Principi - ma di un avviso ulteriore. In un primo momento, prima che ci fosse inibita la possibilità di inviare gli avvisi di accertamento, gli uffici che stanno portando avanti le azioni di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale, avevano proceduto con l'invio delle cartelle. Molti cittadini hanno risposto, chiesto informazioni, concordando sulle modalità di pagamento per regolarizzare la propria posizione o contestato. Una parte dei contribuenti invece è rimasta nell'inerzia e proprio nei confronti di costoro che potrebbero non aver tenuto conto degli avvisi inviati o non averli ricevuti, abbiamo disposto questo nuovo invio di cui una parte è risultata contenere il dato erroneo. In ogni caso, pur trattandosi di una comunicazione ulteriore, stiamo già provvedendo a trasmettere gli atti corretti e informato i destinatari di dover ritenere nulla la comunicazione notificata nei giorni scorsi e datata 29 settembre».
Finanze
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