Umanità, amicizia, tecnologia, ingegno. Un mix messo al servizio di un'emergenza che ha toccato tutti e che ha stimolato nuove forme di presenza e di solidarietà. La storia esemplare di Francesco D'Antonangelo e Davide Pietricola, quattordici anni entrambi, viene dalla sezione B della scuola secondaria di primo grado Alessandro Volta di Latina. Ed è talmente significativa da essere stata segnalata al presidente della Repubblica Mattarella che il 14 dicembre premierà questi due ragazzi con il titolo di Alfieri della Repubblica, una onorificenza pensata per i giovani che nel 2021 si sono distinti per un uso consapevole e virtuoso di strumenti tecnologici e social network in tempi di pandemia. I due sono uniti da un legame nato in classe, dividendo lo stesso banco e ogni centimetro quadrato di quelle emozioni e piccole sofferenze quotidiane nel viaggio tortuoso per diventare grandi chiamato ‘scuola media'. Quella scuola che sa essere maestra nel dettare i tempi del viaggio nella conoscenza e nella propria crescita e l'avventura di saperle vivere fianco a fianco con i propri compagni e insegnanti.

Francesco è un appassionato di letteratura e giornalismo ed esperto di tecnologie informatiche con una grande empatia per gli altri e un forte senso civico, e Davide è un ragazzino tenace e sensibile, con una disabilità fisica che gli impedisce una comunicazione fluida, ma che non scalfisce in alcun modo la sua caparbietà nel superare ogni ostacolo distinguendosi per l'impegno e i risultati nello studio. Insieme sono una forza, si chiamano tra loro fratelli, e lo dimostrano anche nel giornalino della scuola ‘La Chiave di Volta', nel quale Francesco è caporedattore e Davide vicecaporedattore. Il lockdown li mette a dura prova, Davide abituato agli abbracci ne risente e lo dice lui stesso in una intervista a Francesco sul canale You Tube della scuola: «E' stato un anno difficile - dice - mi sono mancati il calore e gli abbracci con i compagni, il caos, le risate e gli urli dell'entrata e dell'uscita della scuola, i confronti e i miei insegnanti». Francesco lo aiuta nella comunicazione e nell'espressività, rende tutto più semplice, si incontrano a casa e online, si divertono con i giochi di ruolo, studiano insieme. E continuano a scrivere i loro articoli e a raccontare quello che li circonda. E' allora che Mariateresa Baldassarre e Luisa Fiorito, le due docenti di lettere referenti del progetto del giornalino dell'istituto diretto da Gennaro Guarino, si accorgono che questa storia deve essere raccontata. Luisa Fiorito prende l'iniziativa di segnalarla perché - ci spiega- «si sono sempre distinti per questa forte amicizia, per questo modo di lavorare in sintonia e di aiutarsi, era un esempio di civiltà e fraternità da premiare». E così è stato.

Ora, usciti dalla terza media con il massimo dei voti, frequentano scuole diverse, Francesco il liceo classico e Davide lo scientifico, ma le loro strade sono ancora unite. «La nostra amicizia è nata dal primo giorno di scuola, quando ci siamo ritrovati allo stesso banco - spiega Francesco che ama la pallavolo e la tecnologia e da grande sogna di iscriversi a scienze politiche e internazionali all'università – e abbiamo cominciato a parlare, e poi a uscire insieme e ad aiutarci. Cosa ho visto in Davide? La simpatia, l'affettività e la grande voglia di comunicare, scherziamo spesso e litighiamo qualche volta, è nata una bella amicizia che continua anche se ora frequentiamo scuole diverse. Mi sono iscritto al progetto del giornalino scolastico e ho coinvolto Davide, ci occupavamo degli editoriali, abbiamo raccontato come vivevamo la pandemia e quanto fosse tutto più difficile, a Davide mancava l'affetto fisico e gli sono stato vicino perché faceva bene anche a me». Alla domanda se si aspettavano un premio per tutto questo ridono entrambi: «Non ci pensavamo più. Noi alfieri della Repubblica ci sentivamo già per la nostra amicizia».