Potrebbe essere arrivata la svolta decisiva per i lavoratori ex Panorama in cassa integrazione a zero ore dal primo settembre scorso.
Si avvia, infatti, a soluzione la vicenda relativa alla licenza commerciale per gli spazi lasciati liberi dal gruppo Pam che era titolare di una sua autorizzazione alla gestione dello spazio per la vendita di generi alimentari su media superfice dentro Latina Fiori.
Autorizzazione che ha chiesto in proprio il centro commerciale, così da poter trovare un gestore dei locali al piano interrato dove si trova il supermercato.
Il gruppo Pam lo scorso anno, durante i molti contatti precedenti l'addio alla sede di Latina, aveva lasciato intendere di essere disponibile a trasferire la titolarità della licenza ad una società già individuata, ma la trattativa con la proprietà della struttura è saltata per questa ed altre ragioni di ordine più strettamente economico e finanziario.
Il nodo vero, però, d'ora in poi è rappresentato proprio dalla sorte degli ex dipendenti di Panorama, i quali nell'accordo finale sulla cassa integrazione (che non fu firmato da tutti i sindacati) non sono collocati come una pedina fondamentale nella ripresa dell'attività.
In altri termini non è scontato che tutti e 70 i dipendenti ex Panorama verranno riassorbiti dal nuovo marchio che aprirà il supermercato all'interno di Latina Fiori.
Quel che è sicuro, invece, è che gli altri operatori del centro spingono per una riapertura a breve termine del supermercato, la cui assenza nella struttura si sta facendo sentire sul giro complessivo degli affari di Latina Fiori e sul numero dei clienti che vi transitano ogni giorno.
Il caso-Panorama dura ormai da più di un anno: a gennaio 2021 è arrivata la comunicazione della disdetta del contratto di affitto e contestuale avvio della trattativa sugli ammortizzatori sociali; a febbraio 2021 ci sono state le proteste più eclatanti da parte del personale, sfociate in un ricorso al giudice del lavoro per comportamento antisindacale; a giugno sulla proposta di accordo per la cassa integrazione i sindacati si sono divisi e c'è stato anche un referendum tra i dipendenti; a fine giugno è saltata l'ipotesi (remota comunque) di trasferire una parte dei dipendenti presso altre filiali del gruppo Pam, tanto più che la stessa società aveva contemporaneamente annunciato la chiusura di diversi punti vendita nel Lazio.
Per questo adesso l'avvio di una nuova licenza apre di certo spiragli ma è impossibile stabilire se tutti i cassintegrati potranno rientrare nello stesso supermercato, la cui riapertura quasi certamente non ci sarà prima di gennaio prossimo.
I sindacati di categoria hanno chiesto garanzie e controlli sulle assunzioni, per quanto questa fase resti legata alla trattativa tra il nuovo gestore e la società proprietaria del centro commerciale e soltanto dopo tra il gestore e le parti sindacali.