Il programma di interventi del progetto Pinqua sbatte contro i dubbi dei consiglieri di opposizione e maggioranza sulla demolizione dello stadio Quinto Ricci. Ieri pomeriggio nel corso della commissione Urbanistica si è assistito a uno scontro, pacato nei toni ma radicale sulle posizioni espresse, rispetto alla delibera quadro che l'amministrazione Terra intende far approvare dal Consiglio comunale per poi avviare la progettazione esecutiva delle opere pubbliche che hanno ottenuto un finanziamento di 15 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. Un provvedimento che al suo interno contiene anche un intervento privato su cui già si sono sollevati molti dubbi. «Intendiamo approvare una delibera di Consiglio dove riassumere tutti gli interventi del programma urbanistico del Pinqua, distinguendo quelli pubblici da quelli privati. Ciò non sostituirà - spiega l'assessore all'Urbanistica, Omar Ruberti - i singoli interventi, ma verranno stabilite delle azioni per dare mandato agli uffici di fare le operazioni più importanti: l'acquisto del centro commerciale Il Tulipano, lo scambio delle aree con Alemar per lo spostamento dell'Ecocentro e la realizzazione del villaggio dello sport e la modifica della convenzione con Avr Consult per la sostituzione delle tribune del Quinto Ricci».
Proprio il discorso dello stadio ha generato i maggiori dubbi sulla delibera, visto l'atto (come spiegato dai tecnici comunali) prevede la modifica della convenzione attualmente esistente con Avr Consult (che anni fa aveva un progetto per realizzare un centro sportivo nella zona 167) in cambio del diritto di superficie sull'area delle tribune del Quinto Ricci, che saranno abbattute per realizzare palazzine per 33 mila metri cubi. Un aspetto del piano aspramente criticato dai consiglieri Roberto Boi (gruppo misto) Vincenzo La Pegna (Fratelli d'Italia), Giorgio Giusfredi (Azione) ma anche dall'esponente di maggioranza Mauro Fioratti Spallacci. «Non sono assolutamente d'accordo con alcune delle opere e in Consiglio comunale chiederò all'assessore - afferma Boi - che venga spiegato qual è il guadagno di interesse pubblico rispetto al privato nello scambio con l'Avr Consult per la demolizione dello stadio, perché sinceramente non riesco a capirlo. E' stata fatta un'attenta analisi delle compensazioni? Perché parliamo di quattro palazzine per 33 mila metri cubi, inoltre ricordo che per la città dello sport i costi erano a carico dell'Avr Consult mentre ora c'è questo discorso dello scambio».
A difendere l'intervento sullo stadio ci hanno pensato il sindaco Antonio Terra e la consigliera Alessandra Lombardi. «Questo progetto è ambizioso, bello e realizzabile. Lo stadio - dice il sindaco - quando venne realizzato tanti anni fa era ai margini della città, oggi si trova all'interno del tessuto urbanistico e determina problemi di vario tipo, spostarlo e portando all'esterno della città un'occasione che dobbiamo cogliere e lo stesso vale per l'Ecocentro». Ancora più esplicita è la capogruppo della Rete dei Cittadini. «Il progetto - afferma Lombardi - va visto nella sua interezza, quella zona è assediata dal problema della viabilità dei licei, dal mercato del sabato, non riesco a vedere il problema nel delocalizzare lo stadio che recherà meno problemi alle persone. Non credo che la città abbia da perdere così tanto, quello che i privati offrono in questa scacchiera è molto di più di ciò che noi stiamo togliendo, stiamo parlando di una tribuna di uno stadio. Nel progetto di costruzione chiederemo di essere coinvolti, perché l'opinione della Rete è che debbano rimanere delle strutture ricreative e sportive».
Ma questa difesa progettuale non ha convinto nemmeno il consigliere di maggioranza Fioratti Spallacci. «Quell'area a servizi - afferma - si può riqualificare e sistemare, invece di aggravarla con ulteriori costruzioni di palazzine: parliamo di altre 330 persone in un punto nevralgico della città, con un aggravio di auto in una zona con problemi di viabilità. E soprattutto stiamo cedendo un'area pubblica per un'edificazione privata. Come Aprilia Domani avevamo manifestato perplessità fin dall'inizio, avevo chiesto alla mia maggioranza di fare una commissione di studio che periodicamente avrebbe potuto intervenire per dare dei miglioramenti, invece si continua ad andare dritti come un treno direttissimo. Ci regoleremo di conseguenza».