«La pandemia Covid-19 non è stata da noi voluta né tantomeno cercata». Si conclude così la lettera della dirigente scolastica del liceo classico Dante Alighieri Eleonora Lofrese per replicare alle polemiche che stanno travolgendo lei e il suo modo di dirigere lo storico istituto di viale Mazzini. Una frase che reca il segno di quanto questa pandemia abbia creato fratture e distanze ancora più ampie di quelle fisiche obbligate dal distanziamento. Perché i ragazzi chiedono una gestione più flessibile della scuola pur nel rispetto delle regole, più comunicativa, più aperta alle esigenze di chi deve vivere questa pandemia senza dover per forza rinunciare a quegli spazi minimi di relazione che danno alla scuola il suo vero senso al di là di ogni nozione, verifica ed esecuzione. La dirigente, accusata di dirigere la scuola mantenendo un clima antidemocratico e autoritario, risponde alle polemiche restando irremovibile su alcuni punti e considerando le contestazioni "pretestuose" e «pur comprendendo – scrive - lo stato d'animo dei giovani che da quasi due anni hanno dovuto modificare, con sofferenza, il loro modus vivendi e le loro vicinanze emozionali». «I ragazzi, mercoledì 1 Dicembre - spiega - primo giorno in cui la caldaia dei termosifoni non si è avviata, sono stati immediatamente informati da un collaboratore che il Dirigente stava provvedendo, ore 8 a chiamare numero verde e provincia per il ripristino del riscaldamento, tant'è che il giorno successivo, alle ore 10, grazie all'intervento immediato di caldaista ed Italgas, i termosifoni erano perfettamente funzionanti. Per quanto attiene la palestra, la Provincia, che si ringrazia, ha terminato da poco i lavori per la certificazione antincendio e siamo in attesa della riconsegna con avvenuta certificazione. Per la pausa didattica all'aperto, essendo i dieci minuti all'interno di un'ora di lezione, saranno i docenti a dare la loro disponibilità. Ricordiamoci, comunque, che gli assembramenti non sono consentiti. Il numero di ingressi in ritardo e di uscite anticipate è stato regolamentato dal Consiglio di Istituto, organismo a ciò deputato". Lofrese replica anche alle altre contestazioni scrivendo: «La richiesta del green pass avviene nelle manifestazioni che non attengono alle ore di lezione curricolare, per cui la libertà del singolo non può e non deve configgere con quella degli altri. Il "clima antidemocratico e totalitario"? E' di tutela della salute e sicurezza di tutti gli studenti. Alla norma, dettata dal Ministero della Salute, dal Ministero dell'Istruzione e dal Governo, noi dirigenti e docenti ci dobbiamo attenere. Questa Istituzione scolastica si è sempre spesa per il bene degli alunni; quest'anno ha messo in moto ben due imprese formative simulate, corsi immediati di consolidamento per studenti con fragilità, nonché finanziamenti PON a beneficio di tutta la comunità scolastica». Ieri lo sciopero bianco degli studenti è continuato mentre molte famiglie si trovano spiazzate da quanto sta avvenendo e alcune si sono già rivolte all'Usr. Proprio per avviare un confronto ieri l'avvocato Amleto Coronella si è presentato a scuola in veste di genitore (è il padre di Andrea, uno dei quattro rappresentanti di istituto) per poter avere un colloquio con la dirigente «proprio allo scopo – spiega – di abbassare i toni di questa vicenda, ragionando con gli strumenti del dialogo e nell'ottica di quella collaborazione che la dirigente stessa aveva chiesto a noi genitori nella sua ultima nota». Coronella ha chiesto di poter essere ricevuto dalla dirigente ma è stato raggiunto da un rappresentante del personale scolastico che lo ha invitato ad uscire. A quel punto ha lasciato il suo numero di telefono per essere richiamato, ma non ha più sentito la dirigente. «Questa vicenda non finisce qui» - spiega - ci riserviamo come genitori di valutare azioni legali e di segnalare la vicenda al Miur».
Scuola
Ancora proteste al liceo Dante Alighieri. La preside: tutelo gli studenti
Latina - La dirigente chiede il dialogo ai genitori, ma non li riceve. L’avvocato Coronella: ci rivolgeremo al Miur