Non sono soli gli studenti del liceo classico Dante Alighieri e a dimostrarlo nei giorni scorsi i tanti che hanno fatto quadrato intorno alla loro manifestazione, da ex dirigenti ad ex amministratori, per il diritto a una scuola di contenuti, ma soprattutto di ascolto e di relazione. Al loro fianco anche il garante per l'Infanzia e per l'adolescenza Monica Sansoni che, dopo aver consultato il Miur e il direttore dell'ufficio scolastico regionale Rocco Pinneri, si è impegnata a dare un supporto agli studenti anche con l'intermediazione del Prefetto al quale i ragazzi hanno assicurato che porteranno avanti le loro istanze sempre nel rispetto della normative Covid per limitare i danni della diffusione dei contagi di questi giorni.

Intanto una prima schiarita sul fronte della mancanza di spazi è arrivata dalla dirigente scolastica con un provvedimento che risale a ieri e che prevede l'utilizzo scaglionato della palestra e la possibilità di ricreazione all'esterno, come avevano chiesto gli studenti. Per l'auditorium si dovrà ancora attendere, ma intanto un primo segnale di distensione e accoglienza delle proposte dei ragazzi è arrivato. «Chiediamo più dialogo, più accoglienza, più libertà e ribadiamo che non si tratta di capricci, ma di possibilità che sono previste dalle normative per tutte le scuole» - chiarisce uno dei rappresentanti degli studenti. Nei giorni scorsi si terrà un nuovo incontro tra il Prefetto, l'ufficio scolastico provinciale e la dirigenza dell'Istituto proprio per definire altri passaggi relativa alla situazione dell'Alighieri e alle problematiche sollevate. Per una situazione che si sta normalizzando un'altra è ancora in sospeso: quella del liceo scientifico Majorana nel quale ieri è andato avanti lo sciopero bianco ancora per la questione dei termosifoni malfunzionanti con temperature rigide che hanno causato diverse assenze nelle classi. Il problema è nel fatto che nonostante sia stato realizzato un impianto nuovo di riscaldamento ci sono stati alcuni problemi di allaccio, e c'è un'ala della scuola che non è collegata all'impianto e che resta, quindi, completamente al freddo. Alla Provincia servono altri dieci/15 giorni per gli allacci alle tubature, ma questo disagio è l'input per chiedere, anche in questo caso, più ascolto alla dirigenza su altre questioni che riguardano la vita studentesca. «Continuare la regolare didattica con la presenza di un paio di alunni per qualche classe non fa altro che alimentare il disagio comune e molti studenti si sentono messi alle strette per la paura di perdere ore di lezione – si legge in una nota esposta fuori dalla scuola - abbiamo bisogno di un vero dialogo alla pari e soprattutto concentrato su quelli che sono i nostri diritti». A causa di questi disagi sono state registrate moltissime assenze in massa nei giorni 1-2-3-4 e 9 dicembre. «Assenze dovute alle manifestazioni svolte in quei giorni da noi studenti- scrivono i ragazzi - per ottenere, semplicemente, di poter studiare in un ambiente sano e riscaldato».