Pescatori di nuovo in rivolta a Rio Martino, dove da circa un paio di settimane l'imboccatura del porto canale è nuovamente ostruita dalla sabbia. Un caso che arriverà presto anche sugli schermi degli italiani: proprio questa mattina, l'inviato di Striscia la Notizia Jimmy Ghione, è a Rio Martino con i pescatori e l'assessore all'ambiente Calì.
«Siamo circa venti operatori che vivono di pesca - dicevano ieri mattina i pescatori le cui imbarcazioni sono ormeggiate nell'approdo di Borgo Grappa - Ma di nuovo siamo costretti a restare a terra perché i nostri natanti non possono superare la barriera di sabbia che ostruisce l'accesso al canale». Qualcuno ha provato ugualmente a lavorare, ma ieri mattina due pescherecci sono rimasti incagliati mentre tentavano di uscire in mare aperto. Uno è stato tirato fuori dal guado, mentre sono stati inutili tutti i tentativi di trainare l'altro fuori dalla secca e c'è voluta l'alta marea per liberarlo.
Ieri la società che gestisce la draga è stata ricevuta dall'assessore, ma sono usciti dal Comune senza avere firmato alcun contratto, e questo vuol dire che in Piazza del Popolo non hanno le idee molto chiare sul da farsi. La draga si trova ad Anzio, ma basterebbero un paio d'ore per portarla a Rio Martino. Sempre ieri, due grandi escavatori hanno disostruito il canale di Foce del Duca scavando per alcuni metri di profondità, e i pescatori si domandano per quale ragione là sia consentito l'utilizzo degli escavatori mentre a Rio Martino quei mezzi non possono operare.
«Comprendiamo le ragioni di urgenza che impongono di tenere in comunicazione costante il lago con il mare - dicono ancora i pescatori - ma ci riesce difficile accettare che gente come noi che vive di pesca venga considerata di serie inferiore. Riteniamo di avere diritto ad un minimo di consideriamo e quello che chiediamo è semplicemente di essere messi nelle condizioni di poter guadagnare qualcosa durante questo periodo delle feste».
Loro non lo dicono, ma lo spettro dell'ultima esperienza di insabbiamento li fa tremare: per consentire alla draga che si trovava già a Rio Martino di entrare in funzione per aprire un varco di accesso alle barche, il Comune aveva impiegato diversi mesi. Un disastro. E se dovesse ripetersi?
Dopo tutto il precedente intervento non ha risolto la situazione, ma ha solo rinviato di qualche mese il problema che, puntualmente, si è ripresentato. Ancora una volta l'amministrazione comunale si è dimostrata miope, mancando la programmazione necessaria per impedire situazioni di stallo come quella che si sta vivendo a Rio Martino.