Proprio come annunciato l'altra sera dal sindaco Damiano Coletta e dagli assessori Dario Bellini e Pietro Caschera in occasione dell'incontro pubblico con i cittadini della zona, ieri l'amministrazione comunale ha perfezionato l'atto con cui sono stati affidati al Consorzio di Bonifica i lavori di ripristino dei luoghi e messa in sicurezza del terreno all'angolo tra via Gorgolicino e la statale Pontina da cui era franata la sabbia che il 5 ottobre, in seguito a un violento acquazzone, aveva provocato l'interruzione del traffico nel sottopasso portando alla chiusura del tratto di strada interessato.
La determinazione con cui il dirigente comunale del servizio manutenzione era pronta già nella giornata di giovedì e ieri ha ottenuto il benestare della ragioneria per la copertura finanziaria dell'intervento che viene garantita dal Comune, salvo poi chiedere il risarcimento al proprietario del terreno che non ha ottemperato all'ordine di ripristinare la sicurezza dell'area nel tempo massimo di un mese. La rapidità con cui l'ente locale ha definito l'assegnazione dei lavori, mettendo a disposizione una somma di quasi 33.000 euro, ha permesso già ieri pomeriggio di effettuare un sopralluogo propedeutico all'inizio dell'attività di ripristino delle opere idrauliche già nella mattinata di oggi. Ieri infatti i tecnici dello stesso Consorzio di Bonifica, con il personale del Comune e con la Polizia Locale hanno visitato l'area del cantiere, anche per le formalità legate ai vincoli imposti dall'autorità inquirente.
Va ricordato infatti che in seguito agli accertamenti avviati dagli agenti dopo lo smottamento di due mesi fa, il terreno da cui era franata la sabbia era stato sottoposto a sequestro convalidato dall'autorità giudiziaria per una serie di lavori, non autorizzati, di livellamento con l'aggiunta di materiale inerte che di fatto aveva stravolto l'assetto idrogeologico della zona. L'intervento del Comune è stato possibile solo ora, dopo due mesi di disagi per la cittadinanza in seguito alla chiusura di via Gorgolicino, perché l'ente locale non poteva procedere in maniera coattiva prima dell'accertamento di inadempienza dell'ordinanza sindacale da parte del privato. La riapertura della strada, quindi, sembra sempre più vicina.