Dopo più di un anno, il Parco nazionale del Circeo continuerà a essere senza un direttore. E probabilmente lo sarà ancora per qualche mese visto che il Consiglio Direttivo, seppur spaccato sostanzialmente a metà, ha annullato la delibera adottata nei mesi passati per proporre al ministero della Transizione Ecologica una terna di candidati ritenuti idonei. L'atto è stato votato con tre favorevoli più il presidente, quattro contrari e un astenuto, passando quindi proprio grazie al voto del presidente.
Alla base della decisione, quelli che vengono definiti «motivi di opportunità di merito e di legittimità» all'interno della delibera. Tra gli elementi che vengono a più riprese elencati, figurano in maniera ricorrente i riferimenti alla necessità di garantire maggiore collegialità alla decisione e di fissare criteri più puntuali. Con riferimento all'atto annullato, si dice che la delibera non è stata sufficientemente motivata ai sensi della normativa vigente poiché nella seduta della commissione, risalente a giugno, «non è stata effettuata una valutazione comparativa approfondita di tutti i curricula arrivati presso l'Ente, soprattutto perché è mancata la comparazione sulla base di una griglia di valutazione pienamente individuata già nell'avviso e contenente punteggi poco soggetti a valutazione arbitraria, se non in minima parte inevitabile». Inoltre, si dice che il consiglio direttivo non avrebbe potuto lavorare «secondo un metodo condiviso» e attraverso l'attribuzione di criteri stabiliti in modo collegiale. Come si diceva, la "collegialità" viene menzionata a più riprese. Si legge, infatti, che «la valutazione non è stata coralmente effettuata con il contributo sostanziale di tutti i consiglieri per aver seguito un metodo istruttorio che non ha offerto tale possibilità». Oltre a questo, si evidenzia anche il fatto che nel giorno della votazione della delibera oggetto d'annullamento erano assenti tre consiglieri e ancora non era intervenuta la nomina del presidente dell'Ente; «ciò rileva come mancata condivisione oggettiva della terna». L'atto è stato quindi annullato, anche con la convinzione da parte dei votanti che «le divergenze vadano ricomposte in una scelta maggiormente collettiva, che di per sé – recita la delibera – assicura razionalità e trasparenza alla medesima». Si riparte quindi praticamente da capo: il ruolo di direttore resterà vacante ancora per qualche mese.