L'atto porta la data di ieri e ieri pomeriggio il diretto interessato non aveva ancora ricevuto la notifica. Il dottor Angelo Casciano, il medico che a novembre venne sospeso dalla Asl perché non si era sottoposto a vaccinazione, con l'atto di ieri è stato reintegrato anche dalla Asl. All'inizio del mese il suo Ordine di appartenenza che aveva ricevuto i certificati dei medici che lo ritenevano incompatibile con il vaccino - per le stesse patologie che lui aveva comunicato alla Asl ritenute però di fatto non esimenti - lo aveva reintegrato nelle sue funzioni di medico privato. Permaneva la sospensione dal Servizio sanitario nazionale. Casciano dopo più di un mese era quindi tornato al suo studio garantendo ai suoi assistiti solo le pratiche private. Attendeva proprio la comunicazione della Asl, in teoria anche l'ok a poter utilizzare i ricettari. Ma le norme speciali per affrontare la Pandemia e contribuire a diminuire i contagi prevedono che un medico, non vaccinato per qualsiasi motivo - convinzioni o patologie - che non venga sospeso, venga trasferito ad altre mansioni.

La Asl infatti ha deciso di «riallocare il Sanitario di cui trattasi in attività quale Medico addetto alla Centrale di ascolto provinciale del Servizio di Continuità Assistenziale, sita presso la sede distrettuale di Sabaudia, considerata tale allocazione la più idonea trattandosi, peraltro, di attività ricomprese nello ACN e che esclude contatti diretti con gli assistiti assicurando il necessario isolamento da terzi». La norma infatti deve tutelare la salute della popolazione compresa quella del medico apriliano che, non vaccinato, potrebbe sviluppare le complicanze più gravi in caso di contagio, e deve cercare di evitare la propagazione del contagio. Casciano quindi nonostante che l'Ordine dei medici di Reggio Calabria, al quale appartiene, abbia annullato la sua sospensione, si vede confermare la sospensione della Asl per il mese di dicembre con contestuale decurtazione dello stipendio. Raggiunto telefonicamente ieri pomeriggio ha riferito di non aver avuto ancora modo di verificare la comunicazione eventualmente trasmessa via Pec e di dover quindi differire qualsiasi commento alle prossime ore, ma è chiaro che potrebbe non aver preso bene il trasferimento - qualora fosse confermata la necessità della sua presenza fisica - a Sabaudia.