Mentre tutte le attività del Comune (conferenze stampa, costituzioni di associazioni e seminari) si svolgono in Comune in presenza, le commissioni consiliari, 11 componenti e un segretario verbalizzante, dovrebbero svolgersi a distanza in videoconferenza «per mantenere condizioni di sicurezza e salute relative al rischio legato al Covid 19». A suggerirlo il sindaco Damiano Coletta in una nota inviata ieri al presidente del consiglio Raimondo Tiero e ai presidenti delle commissioni consiliari, un suggerimento che sta facendo discutere spingendo i presidenti ad adottare soluzioni diverse. Alcune commissioni dalla prossima settimana si svolgeranno in presenza e altre a distanza confermando il caos che regna sul terreno già accidentato delle commissioni consiliari, riunite dopo 4 mesi dal voto, e della tenuta della maggioranza Coletta ora messa in bilico da questo nuovo dilemma. Il sindaco aveva appreso che nella conferenza dei presidenti delle commissioni consiliari era stato concordato di svolgere le sedute in presenza e per questo scrive nella sua nota che «ritiene doveroso, anche nella qualità di autorità sanitaria locale, suggerirvi di continuare a riunirvi in modalità di videoconferenza almeno fino al 31 marzo (termine dello stato di emergenza), salvo diverse valutazioni rispetto all'andamento della pandemia, al fine di mantenere le massime condizioni di sicurezza e di tutela della salute». Il paradosso sembrerebbe evidente e di difficile comprensione proprio considerando che tutte le attività lavorative continuano a svolgersi in presenza, soprattutto quelle in Comune: di recente è stata presentata alla stampa la nuova segretaria generale, c'è stato il convegno di Legambiente, più volte è stata utilizzata la sala De Pasquale e lo sarà anche il 25 febbraio per il forum del terzo settore. Ma il quadro si fa più chiaro, ma non scevro di perplessità, quando si apprende ciò di cui si sta discutendo in queste ore: con le commissioni svolte a distanza, così come il consiglio comunale, Coletta non rischierebbe di perdere un componente della sua maggioranza che non può presenziare, il consigliere di Forza Italia Giuseppe Coluzzi. Il motivo è noto e lo ha esternato lui stesso: «Non mi sono ancora vaccinato - disse a dicembre a Latina Editoriale Oggi - perché non mi fido degli attuali vaccini che sono stati autorizzati sulla base dell'emergenza. Sono in attesa dell'autorizzazione della immissione in commercio da parte dell'Ema del vaccino Nuvaxovid, prodotto dalla ditta americana Novavax».