«E' stato siglato ieri mattina in Regione l'accordo con i sindacati per stabilizzare il personale sanitario precario impegnato in questi due anni nella lotta per il contrasto alla pandemia». Lo ha annunciato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. in merito all'intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali. «Il Lazio è tra le prime regioni italiane a siglare l'accordo - ha spiegato D'Amato – si tratta di un giusto riconoscimento per il grande lavoro svolto dagli operatori sanitari per proteggere e mettere in sicurezza la nostra comunità. Un passo importante nella direzione del rafforzamento della sanità territoriale e voglio ringraziare le rappresentanze sindacali per l'opera di confronto e concertazione svolta in questi mesi che ha portato al raggiungimento di questo importante risultato». L'accordo sottoscritto prevede inoltre l'avvio di un percorso di internalizzazione dei servizi volto alla tutela dei lavoratori che oggi operano in appalto. A siglare l'accordo con la Regione sono state le principali organizzazioni sindacali (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Anaao-Cosmed, Cimo, Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Medici, Fials, Anpo Ascot, Aaroi Emac, Fassid Sinafo e Fvm). Si tratta di un giusto riconoscimento per operatori sanitari che lavorano incessantemente da due anni, con contratti a tempo determinato, poi prorogati, ma sempre con l'incubo di ritrovarsi da "eroi" a disoccupati alla fine dello stato di emergenza. Ma per una vasta quota dei circa 4300 precari, impiegati da ospedali, hub vaccinali, aziende sanitarie negli ultimi due anni, la stabilizzazione è ormai vicina. Da aprile saranno attivate le prime procedure di assunzione per chi ne ha i requisiti, e ulteriori procedure saranno previste dopo il 30 giugno, per dare modo di garantire la stabilizzazione a una platea più vasta. E per chi non li maturasse, l'indicazione è di tenere conto del "fattore Covid" anche per i concorsi futuri.
Ripristinate le visite
Adesso è ufficiale: dal 10 marzo sarà possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale per 45 minuti al giorno. Per i guariti dal Covid basterà fare un tampone dopo aver completato il ciclo vaccinale primario. Per chi ha tre dosi il tampone non sarà necessario, basterà esibire il green pass rafforzato. La regola sarà valida in tutta Italia, anche nelle terapie intensive e la novità è che i direttori sanitari non potranno impedire l'accesso dei parenti. Fino ad ora, infatti, ogni ospedale procedeva secondo regole proprie ed era necessario un provvedimento per uniformare le regole. Da qui al 10 marzo i direttori sanitari avranno modo di organizzarsi e uniformarsi.
Sanità
Covid, sarà stabilizzato il personale sanitario assunto in pandemia
Latina - La decisione della Regione Lazio riguarda infermieri e medici che sono stati assunti con contratti a termine durante l'emergenza Covid