I dubbi lasciati aperti dalla questione del cimitero sono ancora molti e la conferenza organizzata da quattro associazioni di consumatori, (Asso Cons Italia, Codacons Latina, Codici Latina, e Federconsumatori) dopo la sentenza del Consiglio di Stato n. 1407/2022 del 28 febbraio scorso, che ha riconosciuto le loro ragioni e quelle del Comune contro il ricorso del privato, ne ha aperti ancora altri. I cittadini continuano a ricevere richieste da Ipogeo su punti controversi, le estumalazione delle salme non regolarizzate tra 1980 e 1988 e il canone di mantenimento dei loculi e il Comune con una nota dell'assessore ai lavori pubblici Caschera è stato contestato dai legali delle associazioni. Per questo motivo Fratelli d'Italia ha deciso di presentare una interrogazione per chiarire i nodi politici e amministrativi della vicenda. Scrivono il portavoce comunale di Fratelli d'Italia Latina Gianluca Di Cocco, la capogruppo Matilde Celentano e il vice portavoce regionale Enrico Tiero: « I dubbi sollevati presso il Circolo cittadino coincidono con quelli che, come Fratelli d'Italia, consideriamo i discutibili punti su cui fare immediata chiarezza. Ricordiamo che è stata autorizzata la pubblicazione di un lungo elenco di salme da estumulare di defunti deceduti nel periodo compreso tra il 1980 ed il 1988 (molti dei quali deceduti in periodi di gran lunga precedenti al 1980) ed esso diventerà definitivo il prossimo 8 marzo e che, secondo anche l'assessore Caschera che ne ha diramato nota stampa, in base al Regolamento di Polizia mortuaria approvato il 29 aprile 2021, la mancata presentazione degli attuali concessionari presso gli uffici di Ipogeo costituirà adesione all'estumulazione, i cui costi saranno comunque posti a carico degli eredi delle salme interessate a detta estumulazione massiva». Fratelli d'Italia condivide appieno ciò che è scaturito presso il Circolo cittadino, in cui è emerso che la sentenza del Consiglio di Stato afferma che il passato è chiuso perché la nuova linea di demarcazione è il regolamento deliberato il 29 aprile 2021 che riconosce gli atti regolamentari per cui non ci si può appellare a qualsiasi effetto retroattivo, ma soprattutto riconosce quali sono i passaggi esecutivi che questo regolamento deve comportare. «Le norme del regolamento vanno riempite da atti esecutivi - scrive Fratelli d'Italia ribadendo quanto detto dai legali dei consumatori- nel caso specifico con l'approvazione del Consiglio Comunale. Parlando di canone poi, ricordiamo che questo viene introdotto per la prima volta nel regolamento del 2021, laddove si scrive che va determinato dall'amministrazione comunale e fino a che non si determina questa somma come si fa a chiedere ai cittadini i 15 euro? Questi costi sono dovuti ma non possono essere applicati con effetti retroattivi. Il canone è un problema negoziale tra Comune e Ipogeo ed è una delle norme rimaste incomplete e che vanno riempite. Coscienti che si hanno 6 mesi di tempo per rivisitare la convenzione e regolarizzare quegli impatti che il regolamento va a produrre. Inoltre, non possiamo neppure lontanamente pensare che il Comune, o meglio il Sindaco, in quanto ciò rientra tra le sue attribuzioni specifiche, si spogli della competenza e, quindi, della responsabilità di essere lui, con atti formali, a dover autorizzare sia le singole esumazioni che le singole estumulazioni, lasciando alla discrezionalità del soggetto economico di natura privata, oggi gestore del Cimitero Urbano di Latina, la scelta delle salme da riesumare o da estumulare». «Tale competenza, infatti - concludono gli esponenti di FdI - attiene personalmente al Sindaco e non è assolutamente immaginabile che essa sia delegabile ad un soggetto economico privato.