La chiusura della discarica di Roncigliano provoca ripercussioni anche su Aprilia, che per una settimana "tratterà" una parte dei rifiuti in arrivo da Roma. L'Ama infatti per cercare di scongiurare l'emergenza che si è creata dopo il sequestro della struttura di Albano Laziale, disposta l'11 marzo dalla Procura di Velletri, e dalla conseguente limitazione dei flussi disponibili dagli altri impianti regionali ha stretto degli accordi per la gestione dei conferimenti in uscita dalla Capitale; un'intesa che riguarda anche l'impianto Tmb della Rida Ambiente di Aprilia. Secondo un articolo de "Il Tempo" del 13 marzo sarebbe stato perfezionato un accordo temporaneo tra Ama e Rida per l'invio di 500 tonnellate al giorno di rifiuti urbani indifferenziati, fino al 19 marzo. L'intesa di una settimana prevede l'arrivo nel Tbm di 2640 tonnellate totali che verranno trasportate da 88 tir. Solo un mese fa invece Roma Capitale aveva stipulato un'intesa per l'invio dei rifiuti nei Tmb di L'Aquila e Chieti. Quella con Rida è una soluzione temporanea e limitata nel tempo che servirà per tamponare l'emergenza ma che non risolve i problemi rispetto alla "destinazione finale" dei rifiuti, la giunta Gualtieri ha infatti la necessità di trovare nuovi sbocchi visto che con la chiusura di Roncigliano (nella frazione di Cecchina) resta solo una discarica autorizzata nel Lazio: quella di Viterbo. Un problema che con molta probabilità verrà risolto con conferimenti fuori regione.
Nella giornata di ieri dal Comune di Aprilia non è arrivato nessun commento sull'intesa Ama-Rida, un silenzio criticato dalla lista Piazza Civica tramite l'ex assessore all'Ambiente, Monica Laurenzi. «Dopo il lungo percorso che mi ha visto impegnata in prima linea per scongiurare l'autorizzazione di una discarica a La Gogna, apprendo dalle notizie di stampa che i rifiuti di Roma, quindi di un altro Ato, verranno scaricati ad Aprilia. Mi domando cosa abbia intenzione di fare il primo cittadino. Quali azioni forti vorrà intraprendere a tutela della città? Spero - afferma Monica Laurenzi - che non prosegua come suo solito, limitandosi ad addebitare ad altri la responsabilità di tale situazione. Mi auguro che dalla sua postazione, non solo di sindaco della seconda città della Provincia e di componente del direttivo Anci, costruisca una linea con i suoi colleghi soprattutto con quelli della Provincia di Roma, che sono stanchi di farsi carico dei ritardi della città di Roma e che in questi giorni si stanno battendo per scongiurare l'ennesima servitù». E nel suo intervento l'ex assessore attacca in maniera dura il primo cittadino. «Se c'è un sindaco che ha ‘campato di rendita' quello è Terra. Non lo hanno fatto i suoi predecessori, non potrà certo permetterselo il suo successore. Le dichiarazioni - continua Laurenzi - con cui ha bollato in maniera sprezzante i rilievi costruttivi che l'opposizione ha esposto nell'ultimo Consiglio comunale sono indice di nervosismo ed insofferenza perché la narrazione, ripetuta in questi anni come una stanca litania, non fa più presa su nessuno. Nonostante Terra abbia ampiamente beneficiato della grande eredità politica di due sindaci, Luigi Meddi e Domenico D'Alessio, non ha portato la città in una nuova epoca ma l'ha confinata dentro un recinto, condannandola all'isolamento. I principali problemi che assillano la città, invece, richiederebbero una presenza autorevole su tavoli extra-locali: relazioni e peso politico sono tutto ciò che Terra e la sua amministrazione non hanno saputo costruire fino a rendere la città marginale sulle grandi questioni come acqua, investimenti e rifiuti».