Lunedi? 21 marzo in occasione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie" l'Istituto San Benedetto, nella persona del Dirigente scolastico Aldo di Trocchio, ha avuto l'onore di partecipare all'inaugurazione dell'area verde di Via Goya, un bene confiscato alla mafia, da oggi restituito alla comunità civile. Alla presenza del Sindaco Damiano Coletta, del Prefetto Maurizio Falco, dell'Assessore al Verde Pubblico e al Patrimonio Dario Bellini, al Presidente dell'Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio Gianpiero Cioffredi, alla Consigliera provinciale Valeria Campagna su delega del Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli, il Dirigente scolastico Aldo Di Trocchio ha sottolineato nel suo intervento il ruolo fondamentale assolto quotidianamente dalle istituzioni scolastiche nella formazione delle giovani generazioni, una formazione che non può prescindere dalla promozione della cultura della legalità. Il San Benedetto, che da oggi vede il proprio logo nel parco sottratto alla criminalità, ha avviato il Progetto nel 2018, grazie al prezioso contributo della prof.ssa Livia Armandi e del prof.re Stefano Cerullo. Da una prima fase di riqualificazione del terreno confiscato, con l'identificazione, l'eliminazione e la classificazione delle diverse tipologie di piante, si è arrivati all'inaugurazione dell'area avvenuta in un giorno simbolico, qual è il 21 marzo. Molto emozionati gli studenti del San Benedetto che, accompagnati dal prof.re Enzo Dapit, sono stati protagonisti di un momento fondamentale nel loro percorso di crescita e formazione come cittadini consapevoli. Il San Benedetto concerterà con il Comune di Latina, una serie di interventi che vedranno protagonisti i giovani studenti e che avvicineranno ancora di più la comunità civile a questo luogo, ora patrimonio di tutti.
"È fondamentale che la scuola sia non solo un luogo di apprendimento disciplinare, ma uno strumento di consapevolezza civica del ruolo che ognuno può offrire per la crescita di una comunità" ha aggiunto ancora il Dirigente Aldo di Trocchio.
La scuola è il vero baluardo che può contrastare la mafia, perché solo garantendo il diritto all'istruzione, si possono strappare tanti giovani talenti alle braccia tentacolari della cultura mafiosa.