Due varianti urbanistiche per insediamenti artigianali o commerciali sono state approvate ieri dal Consiglio comunale. Ma il dibattito che ha preceduto le approvazioni ha riacceso i riflettori sul vero vulnus relativo al settore: la mancanza dei piani particolareggiati. I privati che hanno presentato le richieste di ampliamento si sono trovati davanti una serie di problemi di non poco conto, rallentamenti, traversie burocratiche. In un caso, quello della richiesta della Mave srl per un edificio artigianale in via del Piccarello, è stato necessario da parte degli uffici realizzare una ricerca storica sulle autorizzazioni simili, in quanto manca un quadro generale che sarebbe garantito dal piano particolareggiato. Maggioranza e opposizione si sono trovate d'accordo sul fatto di dover dare risposte a chi decide di investire, ma la minoranza non ha mancato di far notare i ritardi nella pianificazione. Da Giovanna Miele a Massimiliano Carnevale, passando per Matilde Celentano, Patrizia Fanti e Vincenzo Zaccheo, tutti hanno sottolineato che senza una visione di città, senza una pianificazione, non è possibile garantire risposte celeri ai cittadini. Torna dunque al centro dell'attenzione l'assenza dei piani particolareggiati, quelli che erano stati fatti (con qualche furbizia) e poi annullati e mai ripresi. Da sette anni la città di Latina attende la pianificazione particolareggiata. L'amministrazione Coletta I ha preferito non fare, per non sbagliare. Ora, però, le cose dovrebbero prendere un indirizzo diverso. Dovrebbero. Il neo assessore Remigio Coco si era presentato parlando proprio di piani. Forza Italia, tre voti fondamentali per garantire la maggioranza a Coletta, ha sempre sostenuto la battaglia per l'urbanistica. Ora è il momento di dimostrare coi fatti le belle intenzioni.