«Abbiamo alle nostre spalle gli anni del risanamento del Lazio, ora è il tempo degli investimenti». Così, il presidente della Regione Nicola Zingaretti, ha esordito questo pomeriggio, in una gremita sala conferenze della Facoltà di Economia, per presentare i nuovi piani di investimenti regionali con fondi europei, tra Feasr, Fesr e Fse. Somme importanti per l'intero territorio regionale, che ammontano a 4,2 miliardi di euro per l'annualità 2021-2027, quasi il doppio di quelli concessi tra il 2014 e il 2020: «Abbiamo speso tutti i fondi negli anni precedenti, ma soprattutto li abbiamo spesi bene - ha proseguito il presidente - per questo l'Europa ci ha premiato con maggiori risorse».

Insieme al presidente Zingaretti, accolto da tutte le autorità, tra cui il Prefetto Maurizio Falco, il sindaco Damiano Coletta e il presidente della Camera di Commercio Giovanni Acampora, c'erano il vice presidente Daniele Leodori e gli assessori al Lavoro e all'Agricoltura, rispettivamente Paolo Orneli ed Enrica Onorati. Ma dove verranno spesi questi soldi? «Sul lavoro, sulle infrastrutture, sul sostegno alle imprese, sulla rivoluzione verde, sulla valorizzazione del turismo e sul ferro - prosegue il presidente Zingaretti, citando alcuni degli ambiti di intervento - In questo scenario, Latina gioca un ruolo fondamentale e potrà essere rivoluzionata, ma occorre lo sforzo di tutti». Entrando nello specifico, la Regione annuncia importanti investimenti sulle infrastrutture: «Tra poco annunceremo l'apertura di una nuova fase sulla Cisterna Valmontone - sottolinea il presidente - Stiamo lottando per eseguire entro fine agosto gli espropri al fine di proseguire con il progetto della Roma Latina, per la quale stiamo combattendo contro burocrazia e ricorsi, ma stiamo vincendo. Poi ci sono le risorse per i Comuni e i centri urbani e tante risorse per un comparto economico che deve risollevarsi».

Alla base di tutto ciò, secondo il vice presidente Leodori, ci deve essere un lavoro «per costruire un'identità regionale, che non è soltanto la somma di cinque province diverse che, difficilmente, dialogano tra loro. Negli ultimi 50 anni si è lavorato poco nell'unità regionale e c'è sempre stata la preferenza per tanti piccoli progetti locali anziché per un unico grande progetto che coinvolgesse più territori».

Tutto questo, ora, diventa sempre più reale, grazie al grande bacino di fondi europei in arrivo, che insieme a Pnrr e risorse nazionali porteranno nel Lazio ben 15,9 miliardi di euro.