Il taglio delle accise da parte del Governo di 25 centesimi più Iva, per un mese, permette di fare rifornimento (rispetto ad un paio di settimane fa) ad un costo inferiore di benzina e diesel, rendendo meno pesante la spesa per un pieno di carburante. Ma la misura, solo provvisoria e non strutturale, non è piaciuta molto a diverse associazioni in quanto i prezzi dei carburanti rimangono ancora molto alti. Solo lo scorso Natale, per esempio, erano decisamente più bassi. Il problema è che, adesso, il taglio delle accise inizia ad essere eroso dal nuovo aumento delle quotazioni del petrolio che stanno spingendo le aziende petrolifere ad alzare i prezzi raccomandati dei carburanti.

Cosa significa? Che nonostante il taglio delle accise, il prezzo del carburante potrebbe tornare a salire in tempi brevissimi, nonostante - salvo proroghe - l'intervento apportato abbia una durata prevista fino al 22 aprile. E quando strada facendo, si incontra un distributore che segna sul tabellone luminoso prezzi sotto l'1,7 euro, si ingrana la retromarcia e ci asi affretta a fare il pieno. E' successo ieri su via Epitaffio, al benzinaio Tamoil che si trova in prossimità dell'intersezione con la statale Appia, dove fin dalla tarda mattina si sono susseguite file di auto. Fare il rifornimento più conveniente: questo l'obiettivo dei consumatori.

Secondo i dati recenti, il prezzo medio della benzina in modalità self è sceso a 1,790 euro al litro, ma con diversi marchi sopra 1,8 euro.

Per quanto riguarda il diesel, invece, la media in modalità self è di 1,740 euro al litro, con alcune compagnie posizionate - anche per il gasolio - sopra 1,8 euro al litro.

Su tutto il territorio al momento i prezzi restano più o meno quelli indicati, e trovarsi davanti alle scritte "diesel 1,679 euro al litro" e "benzina 1,689 euro al litro" è sembrato quasi un miraggio. Di conseguenza è partita la caccia al pieno al miglior prezzo.
L'intervento del governo del 22 marzo ha portato ad una riduzione delle accise su benzina e diesel rispettivamente a 478,40 euro per 1.000 litri e 367,40 euro per 1.000 litri. Il che vuol dire un taglio delle accise alla pompa di 30 centesimi al litro (totali, iva compresa). Il risparmio effettivo per gli automobilisti arriva, quindi, fino a 30,5 centesimi al litro, perché sulle accise grava a sua volta l'Iva al 22%.

Ma non solo benzina e diesel: anche sul Gpl è arrivato un taglio di circa 5,5 centesimi al litro tra accise e Iva. Nessuna riduzione è stata prevista invece per il metano, che beneficia già di una fiscalità meno vorace rispetto agli altri carburanti.