Personale comunale e scuole. Due cavalli di battaglia della prima e della seconda amministrazione Coletta, due nodi fondamentali, uno per la corretta operatività di un ente la cui azione amministrativa si traduca in servizi e l'altro perché scuole sicure dovrebbero essere la priorità per qualsiasi comunità civile e in crescita. Ecco perché oggi la perdita di oltre 4 milioni di euro dal Comune di Latina per mettere in sicurezza 4 scuole e la necessità di dover restituire al Miur l'acconto del 20% di quelle somme pari a circa 850mila euro è una brutta pagina da raccontare. Il Comune di si trova costretto, e lo ha certificato con una delibera di Giunta dell'8 aprile, a una variazione di bilancio mediante applicazione dell'avanzo presunto di amministrazione per restituire quell'acconto per tutti e quattro gli edifici scolastici che, l'aspetto peggiore, dovevano essere messi in sicurezza con adeguamenti antisismici e nei qualinon è stata spostata neanche una trave: la "Corradini" di Via Amaseno (destinataria di 1.120.785,20 euro), la "Giuliano" di Via Cisterna (1.117.629,60 euro), la "Prampolini" di Borgo Podgora (1.121.770,55), la "Mazzini" di Borgo San Michele (886.178,45 euro). Una storia con responsabilità probabilmente diffuse, a partire daquelle in capo al direttore generale Rosa Iovinella, per cinque anni direttore generale e fulcro della macchina amministrativa del Comune. Una macchina che ha fatto acqua, e a certificarlo è il collegio dei revisori dei conti del Comune nella relazione allegata alla delibera. I revisori Sarubbo, Leto e Vinciguerra rilevano un comportamento "inerte e negligente" dell'ente sottolineando «Il mancato rispetto dei termini dell'affidamento, termini che sono stati più volte ed ampiamente prorogati, pena la decadenza del contributo, e ciò nonostante il Comune di Latina non ha provveduto all'affidamento dei lavori. Come conseguenza del comportamento inerte e negligente dell'Ente è stato revocato un finanziamento pubblico già autorizzato di euro 4.246.363,80 che ora graverà sul bilancio comunale con evidenti ripercussioni negative sugli equilibri economico finanziari e, cosa altrettanto dannosa è che non sono stati eseguiti i lavori per la messa in sicurezza degli edifici scolastici».
Nella relazione tecnica preparata dalla dirigente ai lavori pubblici Angelica Vagnozzi ci sono i passaggi per una difesa tra cui le iniziali criticità legate ad una documentazione progettuale di massima non in linea con il modificato target del finanziamento concesso. Ma emerge anche un quadro di inefficienze organizzative e carenze di personale sconcertante se pensiamo a quante rassicurazioni sulla buona salute delle politiche del personale sono arrivate in questi anni dalla struttura e dall'allora assessore al ramo Paola Briganti. «L'attività lavorativa sconta l'atavica carenza di risorse finanziarie e soprattutto di personale della Pubblica Amministrazione - scrive la Vagnozzi - pesa in particolare la mancanza di figure tecniche in grado di assumere il ruolo di RUP propulsivo del procedimento per la realizzazione di opera pubblica o di servizio tecnico. Vista la difficoltà di nuove assunzioni, si è sempre più costretti ad esternalizzare le attività...». I lavori dovevano essere affidati entro il 19/8/2019, prorogato al 30/3/20, poi al 31/10/20, poi 31/1/21) e nelle conclusioni Vagnozzi scrive di aver vissuto la gestione di questa vicenda «con sensazione di sconfitta che funge da ulteriore stimolo per le future attività e per migliorare la sinergia con tutte le articolazioni dell'Ente, con l'auspicio che con le prossime assunzioni di unità di personale, il Servizio possa strutturarsi al meglio». Quello che si augurava ieri, a scoppio ritardato, anche il sindaco che scriveva: «Perdere un finanziamento per un Sindaco e per una comunità è sempre una ferita grave e una grande frustrazione. Serve aumentare il personale nel tempo più breve possibile. E, di questo, serve molto più personale tecnico in grado di elaborare e seguire i progetti».