Sposarsi sulle splendide spiagge di Terracina o in Comune, proprio ai piedi del Tempio di Giove, in estate è diventato un sogno irrealizzabile, almeno ad agosto. L'Amministrazione comunale non garantirà infatti il servizio ai tanti utenti che vorrebbero convolare a nozze con rito civile nella città pontina. Succederà dal 10 al 21 agosto, praticamente nel cuore dell'estate e durante il picco di richieste che arrivano anche e soprattutto fuori dal territorio comunale e addirittura fuori dall'Italia.
Richiamati dal fascino di una costa meravigliosa, che regala scorci davvero unici, le richieste di matrimoni civili arrivano da tutto il mondo e in particolare da Germania, Stati Uniti e Francia. Nel caso che raccontiamo, però, si tratta di una situazione molto più semplice, come ci racconta Francesco (nome di fantasia): «Con la mia compagna avevamo deciso di sposarci con rito civile in una delle location autorizzate dal Comune di Terracina, proprio in riva al mare, e anche se siamo di Latina avevamo optato per svolgere una cerimonia unica con delega del nostro Comune. Invece, non senza stupore, abbiamo scoperto che non si può fare. I dipendenti ci hanno infatti spiegato, con molta gentilezza, che in quel periodo sarà sospeso il servizio perché l'anno scorso erano stati sommersi dalle richieste. Alla mia domanda - continua il nostro lettore - su come si potesse ovviare al problema, ci ha consigliato di svolgere il rito nel Comune di appartenenza e poi farne uno fittizio con un attore il giorno del ricevimento, un servizio che è offerto a pagamento anche dalla struttura che ci ospiterà».
Il nocciolo del problema è che nella settimana di Ferragosto gli impiegati del Comune di Terracina hanno già chiesto le ferie e il personale è ampiamente sotto organico. Una scelta che lascia molto perplessi, soprattutto guardando le cifre a cui rinuncia l'Amministrazione interrompendo questo tipo di attività: 600 euro per sposarsi nella casa comunale nei giorni festivi, 800 per chi risiede in un'altra città e vuole sposarsi in una delle spiagge del demanio autorizzate o nelle strutture adibite ai ricevimenti. A occhio e croce una cifra importante per le casse della città.
Senza dimenticare che in molti, incontrando questo tipo di problematiche, hanno anche deciso di rinunciare a pronunciare il fatidico sì all'ombra del Tempio di Giove Anxur, con tutti i danni conseguenti per i ristoratori e le strutture ricettive.