Come prevedibile non si ferma la coda polemica dei sindacati dopo l'annuncio pubblico di una cordata economica di voler acquisire le quote della Corden Pharma.
Intenzione resa nota dal rappresentante della cordata stessa, ossia l'ingegner Stefano Di Rosa, il quale però non ha voluto («Perché non posso», ha detto) rivelare alcun dettaglio né sulla composizione societaria né sul valore dell'investimento, garantendo però che si punterà sulla ricerca e l'innovazione e non più solo sulle commesse per conto terzi, segmento di cui comunque la Corden Pharma è leader.
«Quanto accaduto il 21 aprile nel corso della riunione in Prefettura ci ha quantomeno sorpreso per la modalità e comunque restano molti nodi da sciogliere specie in relazione alla trasparenza delle comunicazioni», dice il segretario della UilTec Luigi Cavallo.
«Il rappresentante di una cordata di manager provenienti dal mondo farmaceutico, appoggiati da un finanziatore e da una banca d'affari, ha rivelato che la trattativa per l'acquisizione del sito di Sermoneta è in fase finale e che si concluderà ‘molto prima' del termine dei sei mesi di cassa integrazione avviati il 10 aprile. - aggiunge il sindacalista - Per la verità tutti sapevamo che una trattativa era in corso da diversi mesi ma non avevamo alcun dettaglio in merito. Al momento sono state rese note solo alcune indicazioni generiche. Secondo l'ingegner Di Rosa il primo passo sarà l'uscita dal concordato; inoltre ci è stato detto che questa nuova società non farà licenziamenti ma, anzi, dovrà assumere; terza notizia è che la newco affiancherà alle attuali produzioni in conto terzi, nuove produzioni ‘nel campo del biofarmaceutico' e farà importanti investimenti in ricerca e sviluppo».
Come si sa, sia il delegato del Mise presente alla riunione che l'assessore regionale al lavoro non hanno preso benissimo la sorpresa.
Tuttavia a 24 ore di distanza ci sono una serie di interrogativi elencati dal segretario della UilTec e condivisi, al fondo, da tutto il mondo sindacale e parte degli enti economici che stanno pagando la cassa integrazione Corden da anni.
Intanto tutti lamentano la mancanza di un piano industriale su cui poter dare un effettivo giudizio circa il salvataggio e il rilancio.
Non è stato ancora precisato come si uscirà dal concordato e come saranno liquidati i creditori che lo hanno accettato in questi anni.
E' stato detto dal rappresentante della cordata che si punterà su ricerca e sviluppo e su biofarmaci ma il punto è che le attuali produzioni in conto terzi, alcune delle quali frutto di contratti e di investimenti da parte di un paio di big Pharma vanno comunque portate avanti.
E' stato affermato che la nuova proprietà non licenzierà ma farà assunzioni, non si sa se ciò implichi lo stop agli esuberi già dichiarati, che sono 48.
Si tratta di punti delicati che, nella riunione in cui si è presentata la cordata per il salvataggio, non sono stati affrontati e che, invece, rappresentano la cartina di tornasole dell'intera operazione.
Da qui in avanti si tratta inoltre di «rucucire» lo strappo che si è consumata dal primo momento tra la nuova società e la Regione Lazio, oltre che con il Ministero dello Sviluppo Economico dove gli accordi si sono firmati fino ad oggi.