Un servizio ancora vivo quello della biblioteca comunale. Questo il senso dell'intervento dell'assessore alla cultura Laura Pazienti di alcuni giorni nel quale la professionista scelta da Coletta nell'esecutivo insieme ad altri per rappresentare il secondo mandato, rassicurava il centrodestra sul fatto che Latina non è stata ancora esclusa dall'organizzazione bibliotecaria della Regione Lazio. Un intervento ‘salvagente' per mettere una toppa su un iter lungo e farraginoso, quello dei lavori alla Manuzio chiusa da tre anni, di cui non ha certo non ha responsabilità essendo l'ultima arrivata ma davvero troppo tenue di fronte all'evidenza dei fatti. E l'evidenza è che i lavori partiti a giugno 2019 per l'adeguamento degli spazi culturali, espositivi e ricreativi, e l'ammodernamento dell'esterno dovevano durare tra i sei e i sette mesi, comprensivi dei collaudi e del ripristino della funzionalità della biblioteca stessa. Ma sono tre anni che della biblioteca non si hanno notizie se non frammentarie e anche nell'ultima commissione lavori pubblici sul piano triennale al pressing del consigliere di Lbc Gianmarco Proietti sul cronoprogramma dei lavori l'assessore Caschera ha risposto che sì, il cronoprogramma c'era, e che avrebbe riaperto presto. Tutto troppo generico ed elusivo per avere il sapore della concretezza che è dovuta ai cittadini, che siano studenti, famiglie, studiosi o semplici fruitori degli spazi culturali della città. L'unica vera notizia sul fronte della Manuzio è arrivata due giorni dopo, ovvero la notifica da parte della Regione, della non ammissibilità della domanda per l'accreditamento della biblioteca del capoluogo ai servizi culturali del Lazio. Motivazioni che, come riportati nel protocollo del 5 maggio scorso, riguardano il mancato possesso dei requisiti obbligatori della struttura, in quanto i lavori che dovevano concludersi entro il mese di giugno 2021 sono ancora in corso, vista la mancanza della C.p.i. dei vigili del fuoco. Per la Pazienti, che la cultura la porta in delega, "non siamo ancora fuori dal sistema regionale" e "faremo presente alla Regione Lazio lo stato della struttura centrale e tutti i servizi svolti durante l'anno che comunque, nonostante le difficoltà dovute anche alla pandemia, il servizio ha continuato a svolgere per la comunità latinense". Servizi come Nati per Leggere o le casette per il bookcrossing, sicuramente lodevoli ma una goccia nel mare delle opportunità e possibilità che un Comune capoluogo dovrebbe fornire. Più di un anno fa, era gennaio 2021, l'allora assessore ai lavori pubblici Emilio Ranieri, spiegò che la biblioteca avrebbe riaperto a maggio (2021) e che la nuova incombenza legata alla mancanza del parere antincendio (scoperta durante i lavori e costata altri 160mila euro) sarebbe stata superata in fretta. Da allora è calato il silenzio, sul cronoprogramma e sui lavori, e troppe cose non stanno andando per il verso giusto. E le risposte, oltre che alla Regione, andrebbero date alla città.