I lavoratori dell'azienda speciale Aprilia Multiservizi tornano a protestare contro l'amministrazione comunale per la mancata applicazione del contratto decentrato degli enti pubblici. Dopo mesi di promesse da parte della maggioranza Terra, che nel luglio 2021 aveva assicurato che avrebbe trovato le somme necessarie per applicare l'accordo dei secondo livello, nulla ancora sembra muoversi all'interno dell'Asam. In due mesi nessuno ha infatti risposto alla richiesta di incontro formulata dalla Fp Cisl, che per questo preannuncia lo stato di agitazione e un nuovo sit-in piazza per cercare di sbloccare la situazione.
«Siamo seriamente preoccupati - spiega il segretario provinciale della Fp Cisl Latina, Raffaele Paciocca - per il silenzio degli uffici comunali sulla questione Asam. Dopo gli anni tempestosi, con il sacrificio dei dipendenti e con il lavoro attento del collegio dei liquidatori, la Multiservizi si trova ora fuori dalla palude. E i dipendenti, che hanno pagato debiti gestionali non ascrivibili alle loro responsabilità, si trovano ad aver fatto affidamento su queste aspettative di riequilibrio per ottenere la giusta retribuzione. Perciò il 21 marzo abbiamo chiesto un incontro al sindaco Terra, una riunione triangolare tra parte politica, dirigenza (collegio dei liquidatori) e parti sociali: per ora però nessuno ci ha convocato. Per questo ci vediamo costretti, dopo un nuovo sollecito, a innalzare il livello di vertenzialità, ricorrendo a un'assemblea di piazza con eventuale stato di agitazione e tentativo di conciliazione dal Prefetto, fino ad arrivare a decreti ingiuntivi per quei lavoratori che avranno pretese legittime per aver svolto, negli ultimi anni, turnazioni o aver fornito prestazioni in condizioni disagiate, rischiose o in orari particolari». Nello specifico la Fp Cisl sottolinea come la Multiservizi, azienda speciale in liquidazione dal 2017, in questi anni abbia ridotto notevolmente l'enorme debito; una situazione che mette ora nelle condizione l'ente di piazza Roma di riconoscere quel contratto di secondo livello che sarebbe spettato ai lavoratori fin dalla costituzione dell'Asam, ovvero dal 2003. «E' utile ricordare - continua Paciocca - che il mancato versamento degli oneri previdenziali ha condannato l'azienda a un debito impressionante.
La procedura di liquidazione, attività per ‘eccesso di debito', è stata improntata in maniera sui generis al recupero dell'Asam che è una realtà importante nella vita sociale a manutentiva del Comune. I dipendenti, in questi anni scesi di circa 30 unità e non rimpiazzati, hanno concorso a pagare il debito cagionato da altri per un valore annuo pari al 75% della quota annuale. Questa restituzione mediante cartelle esattoriali ormai è alla conclusione, a giugno 2023 il debito sarà estinto. L'azienda produce utili ed è un atto di giustizia che con questi utili, frutto dei servizi resi ai cittadini, si finanzi il contratto decentrato integrativo». Perciò il sindacato pone delle condizioni chiare all'amministrazione civica. «Occorre abbattere - continua - il ritardo con cui vengono sottoscritti i contratti di servizio dell'ente, finanziando al contempo con 500 mila euro il contratto dei dipendenti a partire dal 2022».