Il Consiglio comunale di Aprilia si oppone alla possibilità che sia la cava in zona Puntoni il sito prescelto per la discarica. Ieri sera l'assise cittadina ha votato all'unanimità una mozione per: «confermare la netta e decisa contrarietà alla previsione di localizzare impianti di smaltimento finale sul territorio», un atto predisposto negli ultimi due giorni dopo le notizie emerse che vedono la cava di Aprilia (insieme a una cava di Cisterna e all'ex Goodyear) nella terna dei siti più idonei secondo l'analisi del commissario per l'emergenza rifiuti, Illuminato Bonsignore.
Una notizia che ha allarmato gli amministratori, che solo pochi giorni esultavano per la bocciatura definitiva del progetto sull'area di via Savuto (La Gogna). Per questo maggioranza e opposizione hanno approvato un documento per: «porre in essere tutte le necessarie azioni affinché si scongiuri l'apertura di una nuova discarica e qualsivoglia insediamento di trattamento e stoccaggio rifiuti» e per chiedere: «un incontro pubblico a tema al presidente della Regione Lazio, agli assessori regionali e competenti e al presidente della provincia».
Nel dibattito che ha preceduto il voto a sostegno del «no» è stato evidenziato l'enorme peso a livello impiantistico che già sopporta la città, un'alta concentrazione di impianti (tra compostaggio, biogas e Tmb) che mal si sposerebbe con la presenza di un deposito finale per i rifiuti. «Non possiamo chiudere il ciclo dei rifiuti da soli»: è stato il mantra che ha accompagnato il dibattito. «Aprilia ha già pagato molto negli anni in tema di rifiuti, essendo sede di numerosi impianti di trattamento, alcuni di dimensioni tali da superare il fabbisogno provinciale, servendo infatti molti comuni di province diverse e lo stesso comune di Roma. Inoltre - si legge nella mozione - il sito selezionato è circondato da abitazioni ed è in prossimità di insediamenti dall'impatto ambientale rilevante, quali la centrale elettrica Sorgenia, l'azienda Isagro (industria a rischio di incidente rilevante) e la vetreria O-I Manufacaturing».
Durante il confronto non sono mancate critiche agli attori istituzionali, che più che sul commissario per l'emergenza rifiuti (che svolge un ruolo tecnico) si sono concentrate sulla Regione e sul presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, che nella campagna elettorale per la presidenza di via Costa aveva dato rassicurazioni alla maggioranza civica, che lo ha sostenuto con convinzione nelle elezioni di secondo livello del dicembre 2021. «Abbiamo sempre sostenuto - afferma il sindaco Antonio Terra - che un territorio come Aprilia, che esprime già una serie di attività simili, va escluso dal tipo di scelta. Ho chiesto ufficialmente ai gruppi consiliari provinciali di Pd, Forza Italia e Civiche Pontine, ovvero le forze di maggioranza in via Costa, di convocare un Consiglio provinciale per ribadire la posizione dei sindaci e soprattutto per ribadire quanto sottoscritto nel nostro programma elettorale. Perché è chiaro che noi non accetteremo mai una richiesta di questo tipo, siamo pronti a fare le barricate. La motivazione non può essere la distanza per un discorso logistico, se quello è il tema perché non individuiamo un sito a Castelforte? (Comune del sud pontino dove è presente un altro impianto Tmb, ndr). Non può essere sempre la nostra città o il nord pontino la scelta per questi siti, i carichi impiantistici vanno distribuiti».