La batosta della sentenza della Corte di Cassazione sul lodo Aser fa tremare il Comune di Aprilia, sul quale si allunga l'ombra del dissesto. La prima sezione civile della Suprema Corte rigettando il ricorso promosso dall'ente di piazza Roma con il pronunciamento del 24 novembre 2021 (pubblicato il 16 maggio 2022) ha confermato il maxi pagamento da oltre 22 milioni di euro (15,6 milioni di lodo più rivalutazione e interessi), soldi che il Comune dovrà versare a Aser-Tributi Italia (ora in amministrazione controllata) come risarcimento del danno cagionato rispetto "ai plurimi inadempimenti" sulla convenzione stipulata tra le parti. Uno strascico legale della "guerra dei tributi" avviata nel 2003, che oggi però vede la giunta Terra soccombente e in forte difficoltà. Perché l'amministrazione comunale, pur vantando un credito di circa 45 milioni con la stessa società (gestore dei tributi locali di Aprilia dal 1999 al 2010) per i mancati riversamenti, non è affatto certa di poter ottenere la compensazione tra i crediti. «Stiamo valutando con alcuni studi legali questa ipotesi. C'è un fallimento in corso, noi siamo iscritti - spiega il sindaco Antonio Terra - tra i creditori chirografari e dunque speriamo di poter percorrere questa strada» .
Ma come detto la strada della compensazione tra crediti e debiti (di natura diversa) non è affatto scontata, una beffa per l'amministrazione comunale che senza un accordo simile (o di altro tipo) rischia seriamente il crac. Il maxi debito che dovrebbe aggirarsi tra i 22 e 24 milioni di euro non è mai stato iscritto a bilancio in questi anni, se da un lato dunque appare complicato pensare che Aser-Tributi Italia possa pignorare l'intera somma (perché non certo nelle disponibilità di un ente comunale che opera da anni in anticipazione di cassa) appare evidente che, senza un'intesa, il Comune sarebbe costretta a riconoscere un mostruoso debito fuori bilancio, che non appare coperto neanche dalle somme già stanziate a garanzia. «Sul bilancio abbiamo dei fondi a garanzia proprio per fatti di questo tipo, in questi anni - continua il primo cittadino - abbiamo utilizzato il bilancio in maniera prudenziale, accantonando delle somme. Ora cercheremo di capire quali azioni mettere in campo».
Il sindaco ostenta sicurezza ma la situazione dall'esterno appare drammatica, anche in virtù di quanto detto martedì durante la commissione Trasparenza dal dirigente del settore Finanze, Emiliano Di Filippo, rispetto all'accordo transattivo chiuso con Flavia ‘82 per sbloccare 2,7 milioni di euro pignorati. «Un'intesa di quel tipo (1,7 milioni in cinque anni, ndr) ci è servita - ha spiegato Di Filippo - per evitare il riconoscimento del debito fuori bilancio di 2,7 milioni su un solo anno, che ci avrebbe portato in un stato di pre dissesto». Parole, va chiarito, dette quando ancora l'amministrazione comunale non sapeva del ricorso rigettato dalla Cassazione sul lodo Aser, che ha confermato una condanna per un importo di circa dieci volte superiore al pignoramento eseguito dalla Flavia ‘82. Un aspetto che fotografa meglio di mille parole lo stato di difficoltà del Comune.