Una nuova consulenza, affidata ad uno studio legale, per il project review della metropolitana, il vecchio progetto della metro leggera da convertire nel collegamento di massa Latina-Latina Scalo. L'ennesima propaggine di una vicenda amara trascinata per più di un decennio che non smette di alimentare nuovi capitoli si legge nella determina 763 del 27 maggio del servizio Trasporti firmata da Daniela Prandi con la quale il Comune affida la consulenza legale di questo progetto di revisione allo Studio Legale romano Piselli & Partners.

In sostanza se non abbiamo avuto una metropolitana potremmo accontentarci di una ferro-tranvia perché sul piano infrastrutturale il territorio pontino è carico di sogni rimasti per strada, ma evidentemente i suoi amministratori non perdono la voglia di trovare nuove strategie per rivangarli e trasformarli. Succede anche per la maxi opera della metropolitana leggera di superficie voluta durante le amministrazioni Zaccheo, rimasta nel cassetto e oggetto di un contenzioso con 77 milioni di dote del Cipe ancora non definanziati. L'alternativa a quel vecchio piano è la project review dell'infrastruttura di collegamento di massa Latina-Latina Scalo, un progetto misto, illustrato anche nella campagna elettorale da Coletta, che prevede un tracciato che parte inizialmente come linea ferroviaria Latina Scalo-Latina e tranviaria lungo Viale Le Corbusier, successivamente dal quartiere Nuova Latina (ex Q4) raggiunge Borgo Sabotino per poi percorrere il litorale lungo il canale Colmata e ritornare al Nuova Latina. Un progetto di "inversione modale" per realizzare una vera e propria stazione ferroviaria in centro che consentirebbe alla città di connettersi direttamente al sistema di mobilità su ferro regionale e nazionale.

Ma i dubbi sulla realizzabilità di quello che sembra un altro progetto a ostacoli, lungo e complesso, non sono pochi. Per questa ragione l'ente ritiene necessario – si legge nella determina - valutare l'insieme degli interessi pubblici e privati sottesi alla complessa vicenda storica e giuridica connessa al progetto di finanza volto alla costruzione e gestione della Tranvia di Latina, ed analizzarne i relativi rischi di contenzioso e le correlate azioni per la tutela dell'interesse pubblico, preliminarmente all'avvio delle attività di revisione del progetto. Le premesse per arrivare a nominare uno studio legale esterno che dovrà supportare il Comune è in primis la causa intentata da Metro Latina Spa che ha chiamato in causa l'ente per inadempimento del contratto chiedendo 31,7 milioni. Una causa persa dal privato che nel novembre 2020 si è vista respingere dal Tribunale l'istanza, sentenza a cui poi si è appellato in secondo grado. L'altro passaggio dirimente è il contributo del Ministero dei Trasporti di cui il Comune di Latina è risultato destinatario per un valore di 472mila euro e di 246mila euro connesso alla "Rivisitazione del collegamento di massa Latina – Latina Scalo".

Il passaggio di revisione del progetto con la consulenza di supporto al RUP, risulta necessaria - spiega la dirigente nell'atto - «atteso il quadro storico e giuridico esposto per l'analisi di tutti gli scenari e controversie giuridiche ipotizzabili, nonchè delle possibili diverse soluzioni da valutarsi nell'interesse dell'Ente, affinchè alla luce dell'intervenuto aggiornamento normativo, sia individuato il corretto iter procedimentale per l'eventuale assunzione di nuove obbligazioni e relative determinazioni». Insomma, su questo tema non si può sbagliare due volte e bisogna agire con oculatezza. Al solito anche in questo caso il Comune ammette di non avere risorse sufficienti per sopperire da solo a questo incarico per «l'impossibilità di ricorrere a personale interno al Servizio già impegnato in molteplici attività tecnico amministrative e limitato anche per numero di persone e competenze maturate, a causa dell'imminente collocamento a riposo del funzionario tecnico esperto e Rup del procedimento». Avanti con l'ennesimo incarico, sperando che stavolta porti a buon fine.