Si riapre inaspettatamente il secondo fronte della battaglia per le concessioni dei commercianti ambulanti su suolo pubblico, ossia quelli dei mercati settimanali e rionali, delle fiere e stagionali. A riportare l'attenzione sul problema è il sindacato Ana Ugl, con una nota nella quale stigmatizza una serie di «errori» interpretativi della legge che ha autorizzato la proroga per le concessioni dei commercianti ambulanti di 12 anni in automatico, a partire dalla fine del 2021. I nodi, però, stanno venendo al pettine in queste settimane poiché molte amministrazioni comunali stanno autorizzando una deroga di soli due anni, come stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato per le concessioni balneari, ma che in realtà cita in generale la Direttiva Bolkestein, che, come è noto, si riferisce a tutte le concessioni in essere su aree pubbliche e demaniali.
La differenza proveniva dal contenuto del ricorso, afferente solo gli stabilimenti. «Siamo estremamente preoccupati per il futuro delle concessioni per i commercianti ambulanti. - dice Marrigo Rosato dell'Ana Ugl - Si sta parlando di ben 8000 concessioni in tutta la provincia di Latina, tutte messe a rischio dalla interpretazione della norma che si sta facendo in diversi Comuni. Cito, tra gli altri, Formia, Fondi, Terracina, Gaeta. I dirigenti e i funzionari degli uffici del Commercio stanno autorizzando proroghe di due anni, rifacendosi alla legge sugli stabilimenti balneari, quando le autorizzazioni in proroga per i commercianti ambulanti sono state espressamente previste per 12 anni».
Ana Ugl ha lanciato un appello ai sindaci e invierà nei prossimi giorni una nota alla Prefettura perché ci sia una direttiva con interpretazione autentica delle regole sulle concessioni per i mercati. «Siamo pronti a dare battaglia - dicono i vertici Ana - perché dopo anni spesi a far comprendere al Parlamento la differenza tra le concessioni balneari e quelle per i mercati, adesso ci troviamo alle prese con una burocrazia che modula la legge come se tutto ciò che è stato fatto non fosse servito a nulla. Chiediamo anche agli stessi dirigenti di settore ed ai segretari comunali di approfondire la normativa, perché altrimenti si andrà verso un nuovo sciopero e alle manifestazioni che abbiamo attuato già negli anni scorsi, in modo silenzioso ma efficace. I commercianti ambulanti si sono battuti su tutti i fronti per arrivare alla proroga di dodici anni e adesso non possono essere, di punto in bianco, scaraventati di nuovo nell'incubo di una direttiva pensata per colpire i monopoli e non certo migliaia di famiglie di ambulanti che hanno un reddito bassissimo e conservano una tradizione della nostra economia».
Le prime avvisaglie sulle possibili lacune interpretative sono arrivate per le richieste concessorie dei cosiddetti mercati stagionali e gli uffici dei Comuni interessati stanno richiamando la sentenza sugli stabilimenti e relativo termine.
Tutte le amministrazioni della costa hanno autorizzato proroghe per gli stabilimenti balneari fino a dicembre 2023 ed entro quella data dovranno essere portati a termine i bandi per le nuove assegnazioni a tempo. Procedura prevista anche per le aree adibite a mercati settimanali, rionali e fiere ma per le quali non è ancora stabilito il termine dei bandi di gara e anche questo un elemento di distinzione tra le due tipologie.