Lago di Paola, presentata un'interrogazione parlamentare ai Ministri della Cultura, Giustizia e Transizione Ecologica. Nell'atto, firmato da Margherita Corrado, Luisa Angrisani, Laura Bianca Granato, Elio Lannutti e Nicola Morra viene ripercorsa inizialmente la storia del lago per poi passare alle questioni legate agli ultimi anni tra cui le denunce che portarono al sequestro di barche e pontili fino alla recente vicenda relativa la possibile divisione in lotti del lago.

«Solo la rinuncia della Scalfati - si legge nell'interrogazione - a metà dei suoi beni a favore di un comproprietario, a fine 2021, gesto estremo di generosità e dimostrazione di una consapevolezza del valore collettivo irrinunciabile del lago che è purtroppo mancata e manca alle istituzioni, ha scongiurato il rischio che, nel giudizio di divisione instaurato davanti al Tribunale di Roma (dove peraltro non si sarebbe tenuto conto del parere della Regione Lazio dell'11 febbraio 2020, prot. 122146, pur basato su giurisprudenza consolidata), la partizione in lotti si estendesse alla proprietà delle acque o addirittura il lago finisse all'asta, favorendo disegni milionari ma incompatibili con la tutela dell'area». Ma nell'interrogazione si fa riferimento anche a fattori come quello ambientale ed archeologico. «Nonostante la rilevanza sovranazionale del lago di Paola sul piano naturalistico, e a dispetto dei vigenti vincoli paesaggistico e idrogeologico, ad oggi gli scarichi fognari non sono monitorati, l'abbandono indiscriminato di rifiuti è una piaga costante - e poi ancora - non va meglio sul fronte della tutela dell'interesse culturale del complesso, a causa della demolizione della principale chiusa realizzata al tempo di papa Innocenzo XIII (1721-1724), che garantiva lo scambio delle maree».

Una serie di circostanze messe in fila nell'interrogazione parlamentare in cui si chiede infine: «Perché il vincolo archeologico sul porto canale romano del lago sia stato emesso solo nel 2003 e perché nel 2019 la Soprintendenza abbia dato una risposta, a giudizio degli interroganti, incompleta e pretestuosa alla precisa richiesta di valutare la sussistenza di un valore storico unitario del compendio, con eventuale emanazione di un vincolo tutorio sull'intera area, evitando quel frazionamento che la Scalfati è poi riuscita a scongiurare solo a prezzo della rinuncia a gran parte dei suoi diritti; perché il Ministro della transizione ecologica, nonostante i gravi fenomeni di inquinamento denunciati anche dai mass media, non abbia considerato a rischio l'ecosistema del lago di Paola e che cosa intendano fare i ministri Franceschini e Cingolani per assicurare la tutela e la conservazione di quanto di competenza; se il Ministro della giustizia non ritenga opportuno attivare i propri poteri ispettivi di legge al fine di ripercorrere l'intero iter e rilevare eventuali anomalie nella gestione degli uffici giudiziari coinvolti».