Impugnare la decisione del commissario Bonsignore o addirittura chiedere al ministero dell'Ambiente di commissariare la Regione Lazio per la mancata realizzazione degli Ambiti ottimali per la gestione dei rifiuti. Sono alcune delle voci che circolano, in queste ore, tra i sindaci della provincia pontina dopo che il commissario ad acta per l'emergenza Rifiuti Illuminato Bonsignore ha presentato il decreto con cui indica tre siti sui quali realizzare impianti discarica senza però scegliere dove realizzare cosa. Questo sarà compito dei comuni pontini. Ossia gli stessi che la Regione Lazio ha commissariato perché non erano stati capaci di decidere. Che lo facciano ora appare alquanto ottimistico.

Il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli s'è preso alcuni giorni di riflessione e chiaramente vuole confrontarsi coi sindaci degli altri comuni. Ma la sua prima battuta a caldo, venerdì, era tutto un programma: «Una "non scelta" che si commenta da sola, che lascia tutti sorpresi e su cui nei prossimi giorni faremo i dovuti approfondimenti giuridici con l'ufficio legale della provincia».

Impugnare il decreto del commissario è ovviamente una opzione ma che andrà chiaramente definita dai sindaci. Potrebbe essere la Provincia a farlo oppure i due Comuni di Aprilia e Cisterna. Le due città, da tempo, hanno messo nero su bianco, con atti votati dai rispettivi Consigli comunali, la propria contrarietà a ospitare impianti legati al ciclo di rifiuti con particolare riferimento alle discariche. Ma ora la scelta del commissario regionale riapre ogni discorso e "condanna" le due città dell'area nord a dover ospitare o gli impianti o la discarica, salvando di fatto Latina, il capoluogo. Contrariamente a quanto avevano invece discusso proprio i sindaci della provincia pontina quando arrivarono quasi a scegliere un sito industriale dismesso nei pressi della Pontina situato a Latina. Quella indicazione fu motivata dicendo che il capoluogo avrebbe dovuto ospitare la discarica di inerti essendo anche il Comune con la più bassa percentuale di raccolta differenziata. Il commissario Bonsignore ha invece ribaltato l'assunto, indicando Aprilia e Cisterna. Posizione dura contro la scelta del commissario, quella del sindaco di Cisterna Valentino Mantini: «Il decreto firmato dal commissario straordinario per l'emergenza rifiuti nella provincia di Latina ci lascia sbigottiti. L'indicazione di 2 siti a Cisterna per la realizzazione di un impianto di raccolta del materiale inerte, residuo del trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati, la cosiddetta discarica, è inaccettabile da un punto di vista tecnico. Non siamo d'accordo non perché pensiamo che il problema debba essere scaricato un un altro Comune, ma per le motivazioni che abbiamo già espresso, anche con atti formali alla Regione Lazio. Il sito in località La Villa non è di proprietà comunale, non è proprietà del comune e non è una cava dismessa. Inoltre, una parte di quella proprietà insiste sul tracciato inerente ad un'opera viaria strategica per la Regione Lazio, cioè il Corridoio intermodale Roma-Latina, ovvero la bretella autostradale Cisterna-Valmontone. Infine, questo sito dista soli 150 metri dal fosso vincolato Le Castella e soltanto 470 metri dal centro abitato di Cisterna di Latina, nucleo La Villa, distanza sotto la quale non si possono realizzare impianti per il trattamento dei rifiuti, ed è inoltre attraversata dal metanodotto. L'ex Goodyear per l'amministrazione sarà riqualificata con una specifica variante alla quale stiamo lavorando. Nei percorsi e processi democratici, le scelte vanno condivise - conclude Mantini - non si può agire sulla testa dei cittadini che si ritroveranno poi a pagarne le conseguenze. Non accetteremo che Cisterna diventi il centro di raccolta dei rifiuti dell'intera provincia di Latina».