Anche la Lega si oppone alle indicazioni del commissario per l'emergenza rifiuti Illuminato Bonsignore, che ha indicato Aprilia come uno dei tre possibili siti (insieme ai due di Cisterna) per la discarica della Provincia di Latina e chiudere il ciclo dei rifiuti. Una poziione che trova la netta contrarietà del Carroccio di Aprilia, che interviene con i suoi dirigenti. ''Continuiamo a ribadire che - afferma il coordinatore della Lega Aprilia Salvatore Lax - Aprilia ha già dato. Ci sono siti inquinati non bonificati, attività di trattamento dei rifiuti sovradimensionate rispetto alle esigenze della provincia, aziende a rischio Seveso. Non si può chiedere di più al territorio anche alla luce della mancanza di ristori e servizi primari, a partire dalla sanità. Serve un nuovo rapporto epidemiologico per analizzare la frequenza e la distribuzione delle malattie nella popolazione''.
Al segretario Lax, si aggiunge anche l'esponente della Lega, Daniele Borace: "Sono preoccupato per come vengono gestiti i rifiuti in tutta la Regione Lazio - commenta Borace - anche in conseguenza dell'incendio divampato nell'impianto di Malagrotta. La mancanza di una visione futuristica e una progettualità adegua a perseguire la piena sostenibilità del ciclo dei rifiuti ci sta portando ad avere troppe porzioni di territorio altamente inquinate, costi di gestione elevati e sfiducia generalizzata nei cittadini. Il Comune di Roma (governato dal M5S prima e dal Pd adesso) e il Comune di Latina (governato dal centrosinistra prima e da un'alchimia partitica oggi) producono troppa rifiuti indifferenziati, continuando a scaricare i problemi sui territori limitrofi. Aprilia non può diventare il polo dei rifiuti e pensare di collocare una discarica sul nostro territorio mi sembra fuori da ogni logica. Serve una rappresentanza in Regione perché senza una vera politica di riduzione dei rifiuti e una loro gestione più sostenibile - afferma Borace - ci ritroveremo ad essere la servitù di altri. Ci rivolgeremo ai nostri dirigenti regionali e nazionali affinché si adottino tutte quelle iniziative governative che portino al commissariamento del Comune di Roma e della Regione Lazio."