Poco più di due milioni di euro per il nuovo accordo quadro per i servizi di manutenzione delle aree verdi del territorio comunale. Ammonta a questa considerevole somma, (prevista con disinvoltura e senza più i pentimenti come in epoca post-Cirilli) sbloccata dall'approvazione del bilancio di previsione, l'importo minimo a base di gara per i sei lotti in cui il Comune ha deciso di dividere l'appalto di manutenzione del verde e dei parchi di Latina, uno da sempre tra i più contestati e foriero di critiche. Volge alla conclusione l'attuale appalto della durata di due anni e con la seduta di giunta del 15 giugno scorso sono stati approvati gli elaborati progettuali della gara e resi noti i dettagli del servizio studiato per coprire meglio e in modo più capillare la città dopo un passato non esaltante per cura della città e decoro che proprio quest'anno ha registrato grossi ritardi sullo sfalcio legati al cambio dirigenziale del settore, oggi guidato da Egidio Santamaria. L'Accordo Quadro è suddiviso in sei lotti dotati di autonomia funzionale (rispetto ai tre del passato), uno per ogni ambito territoriale in cui sono articolate le aree verdi della città: Lotto 1 Quartieri Gionchetto, Campo Boario, Kennedy; Lotto 2 Quartieri Pantanaccio, Villaggio Trieste, San Francesco; Lotto 3 Quartieri Rossetti, Isonzo, Cucchiarelli, Nascosa; Lotto 4 Quartieri Centro Direzionale, Morbella, Nuova Latina; Lotto 5 Borghi e scuole Borghi; Lotto 6 Scuole del centro Urbano. Come si legge nel capitolato gli interventi in sono finalizzati a mantenere lo stato funzionale del verde orizzontale e verticale comunale nelle diverse tipologie (prati, siepi, cespugli, alberature), attraverso interventi programmati che hanno il carattere della ripetizione annuale o biennale, prevenire ed evitare possibili situazioni di degrado estetico, funzionale e agronomico, garantire la sicurezza dei siti e degli utenti, migliorare lo standard qualitativo del verde pubblico. Tutti punti dolenti nel vecchio servizio dove a fronte di uno sfalcio più o meno regolare quello che ha prevalso è stato proprio il degrado diffuso.