Una manifestazione nazionale unitaria contro le basi Nato nel territorio italiano ma anche per dire un chiaro no alla guerra. Attivisti e simpatizzanti (oltre a tanti semplici curiosi) giunti dalla capitale e da altri centri del Lazio e della Campania delle forze "che sia a livello nazionale che locale compongono un'alleanza per la difesa della Costituzione, per l'Italia del lavoro, indipendente, fuori dalla UE e dalla Nato " si assiepano in piazza della Libertà, nello spazio tra le due edicole, con vista Corso Cavour. In primis il Partito Comunista sezione Mandolesi di Gaeta. Il segretario Benedetto Crocco apre la manifestazione.

Al suo intervento seguono quelli di Igor Camilli, del Comitato "No Draghi", Stefano D'Andrea , presidente di Riconquistare l'Italia, e di Antonio Ingroia presidente di Azione Civile. "Abbiamo scelto Gaeta perché è un luogo simbolico, c'è la base Nato e noi proprio da qui vogliamo dire con forza No alla guerra, sì alla pace. L' Italia oggi è in palese violazione costituzionale. L' articolo 11 della Costituzione dice infatti che l' Italia ripudia la guerra. Invece ci ritroviamo in guerra, perché l' Italia non è un Paese autonomo, libero e sovrano. E' una colonia degli Stati Uniti d'America, della Nato, sottoposta all'Europa e noi a questo ci dobbiamo opporre con tutte le nostre forze perché partecipando a questa guerra anche l' Italia si sta lordando le mani di sangue." Tante le bandiere, colorate delle varie forze presenti, qualche striscione contro Draghi e contro la guerra, c'è anche un banchetto con alcuni gadgets. Tra gli interventi più attesi quello di Marco Rizzo, che evidenzia le possibili conseguenze derivanti dalla guerra in corso "L' Italia è un Paese di pace, lo dimostrano i sondaggi ,è il pensiero dell' opinione pubblica – spiega il segretario generale del Partito Comunista – Purtroppo il governo Draghi pensa solo alla guerra, ad inviare armi, a imporre sanzioni e non pensa ai risultati economici e sociali del nostro Paese che possono essere drammatici Basti pensare alla vicenda del gas, dell'energia.

Questa situazione potrà provocare in autunno la chiusura di piccole e medie imprese con il licenziamento di centinaia di migliaia di persone. In questo momento la nostra battaglia per la pace contro la guerra è in primo luogo un pensiero d' amore nei confronti del nostro Paese". E' questo il messaggio che lanciamo oggi da Gaeta". Erano presenti inoltre Francesco Toscano, presidente di Ancora Italia e il giornalista scrittore Fulvio Grimaldi.