Era caduta nel dimenticatoio la questione legata all'apertura dei varchi sul lungomare di Sabaudia almeno fino ad una sentenza del Tar pubblicata nei giorni scorsi. Una vicenda che parte dal ricorso di un privato che chiede al Comune di verificare se la chiusura di un accesso fosse legittima o meno, risposta necessaria per i ricorrenti per concludere l'iter di una pratica urbanistica. Ma nella sentenza del Tar in cui viene riconosciuta la legittimità delle richieste avanzate dai privati, si fa riferimento anche all'importanza della libera fruizione delle spiagge non sempre facile lato ville. Quando si è parlato per l'ultima volta di accessi al mare a Sabaudia ed in modo particolare facendo riferimento al lato Torre Paola? Probabilmente quando l'associazione Il Fortino ha posto alcuni interrogativi rispetto la fruibilità di un varco non lontano dall'ex villa di Moravia. Ma non solo. Teoricamente dei dati dovrebbero esserci, pronti per essere utilizzati per avere un quadro della situazione. Dati che permetterebbero al Comune di intervenire in caso di anomalie. Infatti, nel mese di maggio 2021 l'allora giunta aveva approvato un atto di indirizzo per la definizione e regolamentazione degli accessi su strada lungomare "al fine di garantire la sicurezza e l'accessibilità per tutti".

Nella deliberazione veniva quindi disposta una ricognizione da parte della Polizia Locale per individuare lungo tutta la strada Lungomare i punti a cui dovrebbero corrispondere gli accessi in spiaggia. Era stato dato un termine di 30 giorni per le operazioni. Nell'atto si ripercorreva inoltre la storia di quel tratto di strada partendo dal verbale di delimitazione fra proprietà privata ed il pubblico demanio marittimo redatto il 10/03/1959 presso la Capitaneria di Porto di Roma. Venivano poi citate le norme vigenti tra cui il Regolamento Regionale del 12 Agosto 2016 n. 19 in base al quale è di fatto obbligo dei "Comuni di porre in essere tutti gli adempimenti necessari affinché le unità abitative, compresi i consorzi e i residence, adiacenti il demanio marittimo non ostacolino il libero e gratuito accesso all'arenile pubblico". Il secondo passaggio previsto nella deliberazione era quello relativo gli uffici competenti affinchè ponessero "in essere tutti gli atti e le procedure per garantire in via volontaria o coattiva la costituzione delle servitù di passaggio entro 180 giorni". Non sembra tuttavia che dopo l'atto iniziale il discorso sia stato ripreso nei mesi successivi. Ad onor del vero va ricordato che in passato ci furono dei contenziosi per l'apertura dei varchi e che in più di un'occasione i privati vinsero contro il Comune. Tuttavia, rispetto i nuovi accertamenti chiesti solo lo scorso anno i tempi sono trascorsi, i dati quindi dovrebbero esserci