È destinato a trascinarsi ancora a lungo il contenzioso sugli errori compiuti nella realizzazione dell'ex istituto scolastico per geometri "Sani" di viale Le Corbusier, vicenda che oltretutto sta bloccando la conversione della struttura nella nuova sede del comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Al termine della complessa causa intentata dalla società Aster - ora in liquidazione, danneggiata dalla mancata realizzazione dell'edificio nell'area di sua proprietà, all'angolo con la statale Pontina, a causa del mancato rispetto della distanza dal confine nella realizzazione del plesso scolastico - la Provincia di Latina e il Comune del capoluogo sono pronti a darsi battaglia in aula nel processo di Appello, dopo essere stati condannati in primo grado a ripartirsi equamente l'onere del risarcimento per una stima di 1,8 milioni di euro. La decisione della Provincia di presentare ricorso, ritenendo interamente del Comune la colpa del caso, naturalmente ha spinto l'altro ente a difendersi in una vicenda ancora poco chiara dopo molti anni.
I guai affondano le radici negli ‘90 quando entrò nel vivo lo sviluppo del Centro Direzionale pianificato per collegare il centro di Latina con la zona di espansione urbanistica, oltre la Pontina, scelta per i nuovi quartieri Q4 e Q5. Che la realizzazione del plesso scolastico poi utilizzato per ospitare l'istituto "Sani" avesse fatto registrare qualche anomalia, è emerso solo quando la società Aster ha iniziato i lavori di un palazzo destinato soprattutto a uffici, che doveva svettare all'angolo tra viale Le Corbusier e la strada 148, un edificio che doveva essere la prosecuzione del gemello ex Icos, incompiuto anche quello per altre vicende. Solo a quel punto i tecnici si accorsero che la scuola era stata edificata nel punto sbagliato, troppo a ridosso del confine con la proprietà Aster, che a sua volta non poteva continuare i lavori perché non rispettava le distanze dalla scuola. Un paradosso tutto latinense.
In una prima fase del contenzioso la società aveva accettato di ricollocare altrove la volumetria non realizzata, poi l'Aster è finita in liquidazione e il curatore ha deciso di intraprendere la strada del contenzioso con la Provincia di Latina, l'ente che aveva costruito l'ex Sani. Fatto sta che il Tribunale di Latina, accogliendo le ragioni della società danneggiata, ha condannato sia la Provincia che il Comune di Latina a risarcire quel danno, perché in sostanza l'ente di via Costa presentò un progetto sbagliato, ma l'amministrazione municipale a sua volta non ha rilevato l'errore.