Settimana corta anche a Latina per le scuole? L'idea sembra abbia preso piede nelle ultime ore in via Costa dove i tecnici hanno attivato i canali diplomatici con i presidi degli istituti superiori. Tutto nasce dalla necessità di prevedere risparmi nei costi energetici. Con i prezzi dell'energia che continuano a salire, anche la scuola potrebbe essere soggetta a misure di risparmio. Il mondo scolastico «deve fare la sua parte, come tutti noi: non è pensabile che si sottragga», ma «qualsiasi misura si decida di prendere per risparmiare metano ed energia elettrica, questa non deve pregiudicare il diritto allo studio né deve essere lasciata alla decisione della singola scuola», ha detto in un'intervista al Corriere della Sera Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi. Parole che devono aver fatto breccia in Provincia dove lo stesso presidente Gerardo Stefanelli starebbe riflettendo sull'ipotesi di misure ad hoc per le scuole di competenza. Magari da estendere, in accordo coi Comuni, anche agli istituti inferiori, di cui sono competenti appunto le singole amministrazioni comunali.

L'obiettivo di partenza è quello di risparmiare sui costi energetici, quindi luce e riscaldamento in particolare. In via Costa più che abbassare il termometro delle caldaie sarebbero propensi a sperimentare la settimana corta, ossia prevedendo le lezioni dal lunedì al venerdì. L'idea stuzzica anche per l'enorme valore sociale che avrebbe e per i risparmi anche in termini di trasporto pubblico. I ragazzi e le relative famiglie avrebbero così il fine settimana libero e potrebbero di fatto ripensare il loro sabato, che spesso oggi ruota attorno agli orari di scuola dei figli. Ma la settimana corta garantirebbe anche un ridimensionamento del trasporto pubblico scolastico, con meno mezzi sulle strade che, assieme alla diminuzione di quelli privati, darebbe un contributo notevole al risparmio energetico. Per le scuole, poi, si tratterebbe di tenere chiusa la struttura un giorno intero con risparmi considerevoli rispetto a quelli che sarebbero garantiti da qualche grado in meno di temperatura negli impianti di riscaldamento. Insomma, sull'idea ci si sta riflettendo. Ma è chiaro che bisogna avere il nulla osta di presidi e istituzioni scolastiche. Chissà che nei prossimi giorni non ci sia un qualche passaggio in tal senso.