La piscina comunale e la sua gestione non smettono di stupire. E siccome i mutui accesi dall'ente negli anni d'oro delle concessioni di servizi hanno creato grandi grattacapi, anche per la piscina il nodo-credito è venuto al pettine. Infatti l'istituto bancario che ha accordato il mutuo al concessionario della piscina si è appena rivolto al Comune e per esso al commissario straordinario al fine di far valere la posizione di garanzia, accettata dall'amministrazione comunale all'epoca in cui fu firmata la concessione. La banca contesta il ritardato pagamento di una rata scaduta da più di tre mesi e si accinge a fare altrettanto con una seconda rata inevasa. In base alla convenzione tutto ciò è legittimo poiché il Comune svolge il ruolo di garante sul credito, tuttavia questo risvolto inatteso mette in luce tutte le contraddizioni insite in quel contratto.

Tra la società concessionaria e l'ente di piazza del Popolo, come è noto, è in essere un contenzioso durissimo circa le modalità di utilizzo e da oltre dieci anni si sta cercando di definire la separazione delle bollette per quantificare e attribuire i consumi del soggetto privato concessionario e della parte pubblica, la quale, ad ogni modo, non ha mai sfruttato per davvero le corsie che le erano state riservate per l'accesso agevolato delle fasce sociali cosiddette deboli. Ciò al netto di quanto accadrà sul piano penale, poiché anche la piscina rientra nelle contestazioni per gli impianti sportivi fino all'anno 2014. Un accordo tra le parti sembrava vicino, perlomeno per quanto riguarda le reciproche contestazioni economiche, ma la possibile transazione si è interrotta insieme alla consiliatura e nel frattempo è arrivata la tegola della rivalsa dell'istituto di credito. In queste settimane è accaduto dell'altro. Il 5 agosto 2022 la società Antares ha scritto al Commissario Carmine Valente in relazione all'utilizzo degli spazi della piscina per la pallanuoto. Il presidente della società Antares, Alberico Davoli, ha, di fatto, denunciato l'impossibilità di progettare la prossima stagione di allenamenti perché la concessionaria, Nuoto 2000, titolare, appunto, del contratto trentennale, ha a sua volta stabilito che a partire dal prossimo 30 settembre, a causa del caro bollette di luce e gas, la piscina open verrà chiusa al pubblico e allo stesso tempo quella indoor non potrà consentire gli allenamenti ed eventuali competizioni alle società di pallanuoto. Per ricapitolare: mentre è ancora in corso la divisione effettiva delle utenze e mentre non si sa chi pagherà alcune bollette arretrate (che il Comune si è accollato fin quando la stessa Nuoto 2000 ha iniziato a pagare una parte dei consumi) la gestione del concessionario è pressoché esclusiva e l'amministrazione si trova anche di fronte all'escussione di un debito di cui non è diretta beneficiaria. E' la piscina dei miracoli.