«Scusate il ritardo, c'era traffico sulla Pontina». Saluta così Pierpaolo Pontecorvo, presidente di Unindustria Latina, ieri pomeriggio prima di un'intervista incentrata proprio sullo stato delle strade della provincia di Latina. Una situazione «tragica», secondo il presidente: da troppo tempo la provincia attende la realizzazione di grandi opere che non si sa ancora se verranno mai realizzate, nonostante siano necessarie, e intanto deve fare i conti con le attuali infrastrutture che, al giorno d'oggi, sono ormai inadeguate.

Presidente Pontecorvo, partiamo subito dalla Roma - Latina: tra progetti approvati, revocati e modificati i cittadini iniziano ad essere un po' confusi. Qual è la situazione?
«Siamo tutti confusi, e probabilmente lo è anche chi ci dovrebbe spiegarci a che punto siamo. Su questo progetto si discute da oltre 20 anni e se non sbaglio in Regione si sono succeduti almeno quattro governatori dalla prima volta che se n'è parlato. Cinque, se contiamo le due legislature di Zingaretti. Eppure ancora oggi non sappiamo nulla di cosa ne sarà, se verrà realizzata o meno, secondo quali tempi e modalità».

E intanto dobbiamo accontentarci di ciò che abbiamo: la Pontina, con tutti i suoi problemi...
«Ad onor del vero, l'arteria è in fase di miglioramento, soprattutto da quando Anas ha preso in carico la gestione della strada. Il problema è che si tratta di un'infrastruttura vecchia e sebbene si vedano dei miglioramenti, ci sono una serie di problemi strutturali su cui non si può intervenire con la sola manutenzione e per un territorio come il nostro, con una forte vocazione industriale e turistica, è indispensabile un'arteria più efficiente. Usando una metafora, per quanto si tenti di ristrutturare una casa, le fondamenta e la struttura principale rimangono quelle: si possono fare dei miglioramenti, ma i difetti originali rimangono quelli».

Quindi, secondo lei, questa "casa", ossia la Pontina, sarebbe da abbattere e ricostruire?
«Ritengo che ci sia bisogno di rivedere il tracciato. Sicuramente sarà di aiuto la realizzazione della Bretella Cisterna - Valmontone, che aiuterà in parte con lo snellimento del traffico veicolare, ma se si tiene in essere l'attuale Pontina, continueranno ad esserci problemi. Per esempio: sappiamo che ci sono orari in cui il tracciato è praticamente impercorribile, a causa delle lunghe code, ossia tra le 7 e le 9 del mattino in direzione Roma e dalle 17 alle 19 in direzione Latina. Al giorno d'oggi, la Pontina non è più capace di contenere i flussi di viabilità».

Insomma: abbiamo una strada statale che non funziona e un'autostrada che esiste soltanto a parole. Cosa dobbiamo fare?
«Dobbiamo capire cosa vogliamo fare da grandi, come comunità s'intende. L'attuale rete viaria serve tre Città di Fondazione, nate e sviluppate nello scorso secolo, tutte situate sulla stessa direttrice. Latina, Aprilia e Pomezia rappresentano inoltre importanti centri industriali, di produzione e della logistica e l'attuale rete stradale non è capace di dare risposte adeguate alle esigenze dei settori. Per quanto riguarda l'autostrada, avevamo un progetto che rappresentava una grande opportunità e senza dubbio anche delle criticità. Si trattava di un progetto che però ci dava la certezza di poter utilizzare un tracciato con tempi di percorrenza certi, cosa che oggi è impensabile con la Pontina».

Oggi si parla di un project review dell'autostrada. Potrebbe funzionare?
«L'attuale amministrazione regionale ha stralciato il progetto originale e parla di una revisione dello stesso, cosa che va anche bene, ma in tutto ciò non ha risposto ad alcune domande fondamentali: quando verrà realizzata l'opera? Fra quanto tempo apriranno i cantieri? Come cambierà questo progetto? Il problema reale, in questo momento, è che servono tempi certi e progetti concreti. Non abbiamo preferenze per un progetto anziché un altro: ci basta che il risultato finale sia una rete infrastrutturale degna di un paese civile e al passo con il tessuto produttivo locale. E in questo caso, non parlo solo della Pontina».

Di quali altri casi parla?
«Della Monti Lepini e del collegamento con Frosinone, per citarne due. O ancora il tracciato da Gaeta a Latina: il sud pontino soffre a causa di un collegamento debole, senza contare l'attuale problema della galleria Monte Giove a Terracina, attualmente chiusa per i lavori dell'Anas, e ci vorranno almeno altri due anni prima che si concludano. Poi c'è la questione della Pedemontana, che rappresenterebbe un importante bypass per il traffico da Gaeta a fuori Formia. Sembra ci sia nuovamente la possibilità di prevedere il percorso, che aiuterebbe molto quest'area che vive di turismo oltre che i comparti logistico e dei trasporti che utilizzano il porto di Gaeta».

Ci spera ancora nell'autostrada?
«Io credo fortemente nelle istituzioni, ma non si vive di soli sogni. I nostri rappresentanti dovrebbero prestare attenzione alle istanze dei cittadini e delle istituzioni, ma noi non ci sentiamo affatto ascoltati. Ovviamente sappiamo che chi governa deve fare i conti con istanze spesso contrastanti, in questo caso di chi vuole e di chi non vuole l'autostrada, ma non possiamo negare che la Pontina ad oggi è una strada inadeguata, oltre che uno dei tracciati con il maggiore tasso di incidentalità in tutta Italia. Ovviamente, bisogna muoversi in direzione di opere sostenibili, sia finanziariamente che dal punto di vista ambientale».

Che sia la volta buona?
«Guardi, negli anni di promesse ne abbiamo sentite tante, dall'aeroporto al corridoio tirrenico, per fare qualche esempio. Adesso la speranza è che il nuovo Governo, insieme a quella che sarà la prossima amministrazione regionale, di qualsiasi colore essa sia, siano entrambi in una situazione di equilibrio, con una maggioranza chiara che possa programmare e attuare senza conflitti interni. E speriamo che tra questi programmi ci sia finalmente anche la Roma - Latina e più in generale interventi per ammodernare e adeguare la rete viaria del territorio».