L'amministrazione comunale non tiene fede all'impegno con gli edicolanti per la riduzione del canone unico patrimoniale (Tosap), facendo scatenare la reazione dei giornalai che stanno valutando il ricorso alle vie legali contro l'ente di piazza Roma. A tuonare contro il Comune di Aprilia è il sindacato nazionale autonomo giornalai (Snag), che ha seguito la vicenda degli esercenti di Aprilia partecipando all'incontro del 12 agosto negli uffici comunali. In quella occasione il vice sindaco e assessore alle Finanze Lanfranco Principi rassicurò la controparte, affermando che l'ente avrebbe trovato il modo per ridurre la bolletta del canone unico patrimoniale, che dal 2022 è stato aumentato a 84 euro a metro quadrato per chioschi e dehors, categoria nella quale rientrano le edicole. Una mazzata per quest'ultimi, visto che il canone annuale è praticamente triplicato rispetto all'anno precedente. «Di fronte ad una crisi strutturale dell'editoria - afferma lo Snag - di cui le edicole stanno pagando il prezzo più alto in termini economici, appare inaccettabile la decisione del Comune di Aprilia di triplicare, rispetto all'esercizio precedente, il canone unitario patrimoniale che ingloba il canone di occupazione del suolo pubblico. Una richiesta insostenibile e sproporzionata rispetto agli incassi, sempre più risicati, delle rivendite, contro la quale ci siamo opposti con fermezza». Ad agosto l'amministrazione Terra aveva fatto marcia indietro sul tema, però a distanza di tre mesi di quell'impegno preso non si è più saputo nulla. Un atteggiamento che ha irritato il sindacato. «Siamo profondamente delusi - dichiara Cesare Magnani, vicepresidente nazionale Snag - per il comportamento dell'amministrazione di Aprilia. E' un atteggiamento incomprensibile che non possiamo accettare. Per tutelare le rivendite del territorio siamo disposti a tutto, anche a ricorrere alle vie legali».

Una posizione ribadita dal presidente dello Snag di Aprilia, Paolo Pucci. «Dopo l'incontro del 12 agosto con il vice sindaco Lanfranco Principi, avevamo avuto rassicurazioni - afferma Pucci - e pensavamo di poter avviare una trattativa per giungere in tempi stretti ad una conclusione positiva. Ci era stata fatta una promessa ben precisa: ossia di ridurre il Cup per le edicole, valutando la possibilità di farlo già da quest'anno. L'amministrazione comunale però non ci ha più ricontattato dando l'impressione di non voler affrontare il problema. Ora ci troviamo a meno di due mesi dalla fine dell'anno e il Comune non ha ancora preso alcuna iniziativa in merito, con il rischio che le edicole siano costrette a pagare un canone ingiusto e abnorme rispetto ai loro incassi».

Per questo l'organizzazione sindacale si augura che il Consiglio comunale affronti la questione nel più breve tempo possibile. «Mentre valutiamo il ricorso alle vie legali - continua Magnani - ci aspettiamo che venga presentata una mozione in Consiglio per portare la problematica all'attenzione della giunta. Ricordo inoltre che lo scorso anno Anci, Fieg ed edicolanti hanno siglato un protocollo d'intesa nel quale si impegnano a collaborare per preservare la rete delle edicole». E un appello all'amministrazione Terra affinché venga ridotto il canone patrimoniale arriva anche dal presidente nazionale dello Snag, Andrea Innocenti. «Ci auguriamo che il Comune di Aprilia si ravveda - afferma - e non voglia rendersi responsabile della chiusura di quella manciata di edicole che, a fatica, resiste ogni giorno per garantire alla cittadinanza il diritto costituzionale ad essere informati, svolgendo un ruolo di presidio sociale, oltre che culturale, sul territorio. Le edicole vanno aiutare a risollevarsi, non a morire».