Il Comune di Terracina continua a prestare il fianco al rischio di nuovi contenziosi. In questo caso il riferimento è legato alle richieste di risarcimento di residenti e visitatori per i danni causati ai rispettivi veicoli dalle buche disseminate sulle strade della città. La "groviera", come viene ormai definita dai terracinesi la rete viaria dissestata, si sta allargando di giorno in giorno e il maltempo non fa che acuire disagi e insidie, come quando l'acqua piovana nasconde all'occhio i pericolosi dislivelli dell'asfalto deteriorato ma anche quelli rappresentati dai tombini non allineati e dalle tracce lasciate dopo gli scavi per la posa di fibre e cavi. «Per le strade abbiamo ultimato una prima procedura ristretta per intervenire sui tratti più deteriorati e che necessitano di una messa in sicurezza immediata», aveva dichiarato il Commissario prefettizio Francesco Antonio Cappetta a metà novembre, aggiungendo che «in seguito il discorso si allargherà al resto della rete viaria seguendo l'accordo quadro. Io vorrei anche inserire, nella regolamentazione dei lavori pubblici, una disposizione per fare in modo che sia a carico di coloro che eseguono degli scavi sulla pubblica via, per fibre e cavi, il ripristino a regola d'arte della sede stradale e non lasciare più i solchi delle tracce».

Però, nonostante le buone intenzioni del Commissario, la priorità del restyling delle strade non appare ancora come tale. Nel frattempo, anche nella centralissima via Roma, di fatto la strada più frequentata e vetrina della città insieme a viale della Vittoria, l'asfalto sta iniziando a mostrare buche e crepe. «In una settimana ho danneggiato due volte gomme e cerchioni - lamenta un cittadino che ha sfogato la rabbia in un commento sui social -. Ma adesso basta chiacchiere, bisogna intervenire con urgenza perché ne è compromessa anche l'incolumità pubblica e non solo l'efficienza dei mezzi, che comunque pesa sulle nostre tasche».

Già, e graverà ulteriormente in futuro per via degli aumenti dei costi delle riparazioni, come annunciato ieri da Federcarrozzieri, l'associazione che rappresenta le autocarrozzerie italiane: «Ci sono problemi di approviggionamento di ricambi e materiali - ha reso noto -, e questi sono anche diventati più costosi». Federcarrozzieri spiega che in Italia, nel 2022, sono esplosi i costi dei materiali di consumo delle carrozzerie come effetto combinato del caro-energia e del costante rincaro dei pezzi di ricambio, voce che incide per circa il 70% del costo medio delle riparazioni. Secondo l'associazione, gli operatori del settore hanno dovuto rivedere i listini perché sono riusciti solo in parte ad assorbire i maggiori costi a loro carico. Così nel 2023 i costi degli interventi sono destinati a salire in media del +15% rispetto a inizio 2022.